#PER CHI AMA: Power/Prog |
Da Belgrado, Serbia, gli A|symmetry ci presentano il loro primo full length, intitolato 'Fragility', una storia che narra del destino di un uomo proveniente da Aralsk, la cui vita è condivisa col futuro del lago Aral. Veniamo introdotti nell’album dalla prima parte della title-track, che si presenta con un intro oscuro scandito da un organo: poco dopo fanno il loro ingresso le distorsioni di Zoran Perin e il mid-tempo della batteria. Aggiungiamoci delle corpose sezioni di pad, tempi dispari e cambi di dinamiche davvero ben congegnati e otteniamo un piccolo “sunto” del lavoro che gli A|symmetry svolgono in modo impeccabile. Il songwriting del disco porta la mano del tastierista Petar Milutinović e questo è intuibile anche dall'abbondanza di tastiere e synth all'interno dei brani, sempre estremamente studiate e ricercate, senza mai cadere nella banalità. Esempio lampante potrebbe essere il pezzo “A Cogwheel” che presenta un bellissimo assolo di synth a sovrastare la potenza sonora del brano. La terza traccia, “Memories From The Old Country”, può richiamare alla mente gli Amorphis di 'Eclipse' e il fatto che azzardi un paragone con una band di tale calibro, non è veramente cosa da poco: si tratta di un pezzo solido, importante (è anche il più lungo del lotto con i suoi nove minuti) e presenta le caratteristiche migliori dell’ensemble balcanico. Un progressive metal veramente ben strutturato, ricco di tecnicismi, variazioni sul tema e tempistiche dotate di una pregevole dinamicità. Un plauso va fatto anche al vocalist Aleksandar Stojković, che dimostra tutta la sua preparazione tecnica con i numerosi e repentini cambi di registro, fino ad arrivare all'improvvisazione vocale sul finale, che porta a ricordare sperimentazioni di altri mostri sacri della musica come i Pink Floyd (seppure in modo minore e in un contesto decisamente diverso). Il disco prosegue su questa falsariga, alternando momenti di quiete a sezioni decisamente più aggressive e potenti, mantenendo l’impianto prog/power già citato, esprimendo al massimo tutte le capacità di questi musicisti, senza scadere nella noia o nella piattezza del puro tecnicismo. Altri pezzi da segnalare sono “The Grand Turmoil”, il quale abbonda di maestosi fraseggi in alternanza piano-chitarra, e la potente “Towards Utopia”, che si muove tra bassi distorti e growling vocals. A chiudere questo gioiellino sfornato dal quintetto serbo, troviamo la seconda parte della title-track “Fragility”, che non delude assolutamente le aspettative. Posso dire di essere rimasto veramente colpito da questo debut album degli A|symmetry, ben concepito e suonato nel migliore dei modi: ascolto estremamente consigliato! (Emanuele 'Norum' Marchesoni)
(Self - 2016)
Voto: 85