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sabato 9 agosto 2014

Fallujah – The Flesh Prevails

#PER CHI AMA: Death Progressive, Cynic
Dopo il cambio stilistico ravvisato con il precedente EP, il brillante 'Nomadic', si è creata una certa attesa per il nuovo album degli americani Fallujah, anche da parte del sottoscritto, che non aveva particolarmente amato gli esordi della band, ancora impastati da una buona dose metalcore. Invece sono curioso di ascoltare il nuovo 'The Flesh Prevails' che promette di portare una bella ventata d'aria fresca al genere. E la opening track, “Starlit Path”, mette subito i puntini sulle "i" offrendo sonorità dotate di classe e una buona dose di melodia, quasi del tutto inattesa. Notevole l'impatto dei nostri con una song che non rinuncia al roboante ardore del deathcore, alle sue ritmiche al fulmicotone, alle growling vocals di Alex Hofmann, ma che aggiunge articolati giri di chitarra, ariose linee melodiche e ne garantisce una notevole accessibilità. Il suono si fa ancor più articolato con la seconda “Carved From Stone” che affianca alla furia dei nostri break dal forte flavour progressivo in pieno stile Cynic. Pazzesco. La violenza dirompente esplicata da una ritmica schiacciasassi e da brutali vocals vengo mitigate da semplici delay di chitarra. Forse è con la successiva “The Night Reveals” che i nostri prendono ancor più le distanze con il passato, certo non a scapito della pesantezza dei suoni, che vengono meglio convogliati e arricchiti da arrangiamenti che rendono il sound dei Fallujah più pieno e completo. Con la title track, la musica dei Fallujah completano definitivamente la propria conversione con un sound di fatto più vicino ai Cynic, piuttosto che agli esordi burrascosi dell'ensemble californiano, e questo non può far altro che giovare alla nuova immagine dei nostri. Non conosco il perché di questa svolta, sinceramente me ne frego e anzi me ne compiaccio visto che ho trovato una nuova band che mi faccia vibrare con la propria musica ricca, complessa e cinematica. Non me ne vogliano i vecchi fan della band, ma io i Fallujah li preferisco cosi e quando in “Levitation” compare in sottofondo una voce femminile, non mi sconvolgo e confermo nel vedere i nostri come potenziali e degni eredi dei già citati Cynic. Ci vorrà ancora tempo, consapevolezza e il raggiungimento di una maturità consolidata, per arrivare là dove sono arrivati Paul Masvidal e soci, ma posso dire che quella imboccata dai Fallujah è una strada tortuosa, irta di ostacoli, ma sicuramente illuminante. Ben tornati ragazzi. (Francesco Scarci)

(Unique Leader Records - 2014)
Voto: 85