Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Ephel Duath. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Ephel Duath. Mostra tutti i post

sabato 1 settembre 2012

Ephel Duath - On Death and Cosmos

#PER CHI AMA: Avantgarde, Progressive
Qualche anno fa mi ero spaventato alla notizia che gli Ephel Duath potessero essersi sciolti, io che li avevo seguiti sin dal loro demotape di debutto, quando il loro sound era molto più vicino al black sinfonico dei norvegesi Limbonic Art. Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e Davide Tiso ha nel frattempo raggiunto livelli di notorietà nell’underground davvero elevati (complice la sua nuova residenza californiana probabilmente), tale da poter reclutare tra le fila del proprio avanguardistico progetto, dei veri e propri mostri del virtuosismo metallico: partiamo dal menzionare il fenomenale Marco Minneman alla batteria, passiamo poi al funambolico Steve di Giorgio al basso, ed infine citiamo Karyn Crisis alle vetrioliche vocals, senza tralasciare comunque le doti notevoli di Davide alla chitarra. Ed ecco un assaggio di quello che sarà il full lenght della band di origini italiche, ma ormai di residenza statunitense: tre song che riprendono il discorso laddove era stato interrotto, in modo quanto mai indiscusso, in “Through My Dog’s Eyes”. I suoni sperimentali continuano ad essere l’elemento cardine degli Ephel Duath, che con impetuosi sali e scendi, ci fanno sentire sul più ripido e ubriacante rollercoaster americano, tale che, quando la giostra si ferma, persiste nelle mie budella, una specie di senso di nausea. Non è certo la velocità, ormai relegata in secondo piano, a scuotere cosi tanto i miei sensi, ma una proposta che sembra aver aumentato il livello di difficoltà esecutivo, visto incrementare la componente avantgarde e ha visto comparire nella sua matrice tissutale, anche una sottile patina post rock che si manifesta evidente nel malinconico feeling che permea la terza traccia, vera perla di questo interessantissimo antipasto. Insomma, saranno anche cambiati gli attori, ma il risultato in casa Tiso, non è mutato affatto, se non accrescerne ulteriormente il livello tecnico e il pathos emotivo. Ora l’attesa del full lenght si fa più vibrante nella mia anima, per capire in che modo il buon Davide e i suoi funambolici compagni, potranno scuotere il panorama mondiale, con la loro incredibile proposta musicale. (Francesco Scarci)

(Agonia Records)
Voto: 75