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giovedì 6 giugno 2024

Enid - Seelenspiegel

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine 
#PER CHI AMA: Symph Black
Sono lieto di potervi riproporre il vecchio album di una band germanica dotata di uno stile personale, di un'identità non riconducibile a un modello predefinito. Proprio così: benché, in alcuni momenti (rari per fortuna), faccia capolino una voce sgraziata d'impostazione black, gli Enid non possono essere catalogati come un gruppo black metal. Le loro canzoni dal sapore malinconico sanno essere fortemente evocative. Se credete nel valore dell'epica e della tradizione, 'Seelenspiegel' saprà emozionarvi, facendo vibrare corde profonde del vostro animo. Delle nove canzoni di questo album, l'unica che non convince è la sesta, "The Forbidden Site", che paga, a livello di performance vocale, un tributo eccessivo al logoro canone black. Chi già conosce gli Enid, sa che per 'Seelenspiegel', loro terzo cd, non necessita di ulteriori ragguagli. Chi li sente nominare per la prima volta, sappia che non possono essere accostati a Falkenbach e Thyrfing, né tanto meno a Graveland o Windir (gruppi ai quali, beninteso, va tutta la mia stima): siamo in altri territori musicali, decisamente. Ma la diversificazione è una virtù, una risorsa preziosa, e le atmosfere di canzoni come "Nexus" e "Patience's Ring", sono talmente affascinanti che dubito possano lasciarvi indifferenti.
 
(Code 666/Self - 2002/2016)
Voto: 75
 

lunedì 9 gennaio 2012

Enid - Seelenspiegel

#PER CHI AMA: Black Epic, Summoning
Gli Enid, fondati da Martin Wiese e Florian Dammasch, muovono i primi passi nel 1997 e inizialmente si pongono come unico intento quello di proporre uno stile musicale del tutto simile agli austriaci Summoning. La band, grazie ai due album usciti per la label australiana CCP ("Nachtgedanken" e "Abschiedsreigen"), comincia gradualmente a sviluppare un suono più personale ed è con questo terzo lavoro "Seelenspiegel" che l'identità della formazione tedesca appare maggiormente definita. Lo stile del quartetto di musicisti (che qui si avvale di un quinto elemento alla batteria, ossia Moritz Neuner degli Abigor) può essere definito come un metal dalle forti connotazioni epiche, in cui le parti aggressive toccano l'asprezza del black metal e vengono alternate a momenti più rallentati e sognanti, caratterizzati dall'uso di una voce pulita e da cori dal sapore folk. Una proposta non molto originale ma che, ad ogni modo, risulta apprezzabile per la cura negli arrangiamenti e per l'interpretazione vocale di Martin Wise che sa essere sempre impeccabile e melodiosa nelle parti pulite. Meno convincente è invece la prova nel cantato black che, a mio parere, si rivela incerto e tutto sommato superfluo. 'Seelenspiegel' è un album che pecca di qualche ingenuità ma che risulta comunque piacevole. Consigliato agli amanti delle sonorità epiche e fiabesche. (Roberto Alba)

(Code 666)
Voto: 70