#PER CHI AMA: Death/Doom/Gothic, My Dying Bride, Anathema, Madrugada |
I polacchi Elusive Sight sono una sorta di magia del sottobosco musicale estremo europeo. Autoprodottisi in maniera spettacolare, il quartetto polacco ha tutte le carte in regola per saltar fuori dalla media delle release europee degli ultimi tempi, esasperando un suono che sbandiera nomi di band di culto, impegnate in vari e differenti generi, tra cui My Dying Bride, In The Woods, Anathema e i rockers norvegesi Madrugada. Tutti questi modi differenti di far musica estrema vengono convogliati e interpretati in 'Beyond Light' con una maestria tale che nulla possiamo dire alla band proveniente da Leszno Górne cosi come nulla che possa scalfirne la raggiunta maturità. Dopo un buon album di debutto, con l'utilizzo prevalente di una voce gotica femminile, datato 2013, la band, nata solamente un anno prima, modifica la propria formazione portando il vocalist Gordon in pianta stabile dietro al microfono: mai scelta fu cosi azzeccata per il sound del gruppo. Una voce straripante, drammatica, padrona assoluta della scena, tesa all'inverosimile e al contempo malinconica, avvolgente, poetica nel suo rendere ogni nota cupa e senza via di uscita. Il parallelo con i Madrugada di 'Industrial Silence' è d'obbligo, anche se qui si parla di musica decisamente propensa al metal d'avanguardia, oscura con punte volte al gothic e al doom più arido. La chitarra di Jarosław Mendrek poi rende tutto così astratto e delicato con il suo modo così inconsueto di intendere il doom che anche le parti più dure mostrano una malinconia al di fuori del già sentito, una realtà tagliente e dura, aspra, un continuo senso di ricerca interiore e un isolazionismo ricercato. Un album tanto bello quanto pericoloso, un disco che spinge su tutti i brani verso il crollo verticale dei sentimenti. Il modo anticonvenzionale di intendere il doom da parte degli Elusive Sight e quella loro innata verve depressiva piena di energia, ha creato nove splendide gemme, dal suono moderno, glaciale e stimolante sulla scia di band come i Lifelover ma rivolti più alla profondità e all'introspezione, con brani che sfiorano l'apoteosi della sofferenza e il mal di vivere, come l'iniziale "Of Heremit and the Absence of Light" o la centrale "To the Mountains". La splendida ballata "Haven" sembra rubata dal repertorio dei Madrugada, per essere resa dannata e immortale grazie alla voce sofferente di Gordon che, salmodiante, ci spiazza e rende inermi dinanzi a tale illuminato rock occulto. Gli Elusive Sight non hanno un nome scenografico e anche graficamente il cd potrebbe passare inosservato, ma la realtà è ben diversa, in quanto questi ragazzi hanno creato una sequenza di brani stratosferica, di qualità superiore, un disco che deve essere considerato in assoluto tra le migliori uscite underground del 2016. Una band dal potenziale incredibile e dalle doti compositive che colpiscono per un sound rigoglioso di oscurità e profondità, musica estrema per riflessioni interiori, per cadute senza fine. Non un capolavoro, il capolavoro! (Bob Stoner)
(Self - 2016)
Voto: 90