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domenica 28 agosto 2011

Degradead - Out of Body Experience

#PER CHI AMA: Death/Thrash, Mercenary, Soilwork, In Flames, At the Gates
Mosh, mosh, mosh… sto ancora scuotendo la testa al ritmo dei soliti riffs svedesoni, con questi Degradead che sbarcano nel super affollato mercato discografico, rilasciando un killer album che li possa proiettare verso il successo. La band scandinava rilascia “Out of Body Experience”, secondo album in studio il cui risultato si conferma buono già dalle prime battute. Tutto è già scritto, d’altro canto: supportati alla grande dalla loro etichetta, il quintetto di Stoccolma farà sicuramente sfracelli con questo cd, che per quanto di poco innovativo abbia da dire, sfodera di per sé un’ottima produzione ai famigerati Abyss/Black Lounge Studio, sotto l’egida di Jonas Kjellgren (Scar Symmetry, Sonic Syndicate, Carnal Forge). Il sound dei nostri nelle (troppe) 14 tracks, segue un filo conduttore ben definito: assimilati al meglio gli insegnamenti swedish death dei maestri At the Gates, il combo scandinavo fonde la propria musica con gli stilemi moderni della nuova ondata di band provenienti dalla Svezia (Scar Symmetry per intenderci) e dal filone intrapreso dagli In Flames negli ultimi lavori (a volte si sfiora un po’ il plagio). Insomma senza girarci troppo intorno, i nostri suonano un validissimo death thrash, reso melodico dalle distintive chitarre di chiara matrice svedese, da qualche passaggio acustico ben riuscito e dalle clean vocals che si intrecciano al cantato growl che richiama fortemente quello di Bjorn Strid Speed (cantante dei Soilwork). Come per il precedente lavoro, “Til Death Do Us Apart”, la band diciamo che si limita a fare bene il proprio compitino, raggiungendo abbondantemente la sufficienza, ma niente di spettacolare: i pezzi si susseguono uno dietro l’altro, alternando parti dalle ritmiche serrate ad altre molto più melodiche e orecchiabili per quei suoi inserti assai catchy. Non c’è niente da fare, la Svezia continua a dettare leggere e ad essere sinonimo di qualità, anche se di nuovo lassù non si inventa più nulla… (Francesco Scarci)

(Dockyard 1 Records)
Voto: 70