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sabato 13 luglio 2024

Bríi - Último Ancestral Comum

#PER CHI AMA: Atmospheric Black/Trance
Devo arrendermi e ammettere che la proposta sonora della one-man-band brasiliana Bríi, è palesemente sconcertante quanto affascinante. La commistione di generi esibita nella loro ricetta musicale è spiazzante e per molte orecchie, poco avvezze alla sperimentazione, risulterà persino incomprensibile. 'Último Ancestral Comum' è la loro più recente uscita e fin dal primo brano ci si imbatte in un meltin' pot tra musica trance, ambient e atmospheric black metal, dalle tinte psichedeliche e space oriented. La produzione a bassa fedeltà, differenzia questo disco dalle precedenti release, e potrebbe non aiutare la comprensione totale di questo artista, al secolo Caio Lemos (aka Serafim), che già opera in altre band del settore tra cui Bakt, Rasha, Vauruvã, Kaatayra, coniugando una forte spiritualità e una profonda vena allucinogena che si esprime tramite il verbo del black metal più teso e atmosferico. Si parte con "Viajante Universal", un brano emozionale e di ottimo impatto, di oltre 12 minuti, che mette subito in chiaro gli intenti sonori del musicista brasiliano, il quale lavora molto di fino per mixare i generi citati, che sono così distanti fra loro. Quando si aprono le violente chitarre, per l'ascoltatore si apre un buco nero nello spazio, da cui si viene inghiottiti per entrare in un cosmo cervellotico e super emotivo. Nella seguente "Alienígena Interior", il viaggio continua in maniera più aspra e assume un sound al confine con il suicide black metal, tra urla lancinanti e ritmiche dal tiro infuocato per placarsi nel mezzo e riesplodere in un tripudio di melodia e violenza, quasi fosse una lunga intro degli Ozric Tentacles all'ennesima potenza oscura. Dieci minuti di grande crossover sonoro di ottima fattura. Quindi non farà clamore, cadere in un brano come "Ecos da Imaginação", che è un puro esempio di come la musica trance possa essere ancora suonata in un contesto intelligente e inserita in una lisergica cascata di suoni metallici, scream e derive black, per traghettare il disco alla canzone conclusiva, "Cada Canto do Universo", che sfugge dal mostrare la componente metal, a favore di risvolti etnici, in un suono che potrei facilmente mettere in relazione, per assurdo, agli stilemi degli Enigma, togliendo il canto gregoriano e ampliando il calore del folk latino, ma senza mai rinunciare a quella vena malinconica, cosmica e ipnotica intrinseca, che è presente per tutta la durata dell'album. Molto bello l'artwork di copertina, come lo è sempre stato per le uscite di Brii. In conclusione, possiamo guardare questo disco come un riassunto delle varie sperimentazioni fatte da Brii, nei precedenti album, con uno standard elevato dei brani, una ricerca dell'intreccio sonoro atta a spiazzare l'ascoltatore, l'utilizzo dell'elettronica e la ricerca di nuove strade ritmiche da usare come base di partenza. Un artista particolare per una musica ricercata e intelligente, per un genere che ha possibilità creative infinite. (Bob Stoner)

(Self/Flowing Downward - 2023/2024)
Voto: 74

https://flowingdownward.bandcamp.com/album/ltimo-ancestral-comum