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sabato 20 gennaio 2018

Backtrack Lane – In Fine

#PER CHI AMA: Indie Rock, Incubus
Devo ammettere che preferivo l'aria più seriosa di 'Black Truth & White Lies', il precedente album dei parigini Backtrack Lane che si ripresentano in pista con un nuovo EP supportato dalla Dooweet Agency. Le doti vocali di Raphael Gatti sono indiscutibili e riconducibili allo stile di cantanti spettacolari come Chris Cornell e Glenn Hughs, e musicalmente la band poteva essere accostata tranquillamente al suono dei più recenti Soundgarden ma in questa loro ultima fatica, i quattro transalpini hanno optato, a mio parere forzatamente, verso una linea orecchiabile e radiofonica che ricorda le cadute dei Queen of the Stone Age nella loro ostinata e non sempre riuscita ricetta/ricerca pop rock. E così, dall'iniziale ottima apertura di "Fifteen Minutes" che fa da ponte perfetto tra i due stili adottati dalla band, ci si avvia verso un frizzante rock venato di blues e pop, ma demotivato e scarico della vecchia adrenalina. Intendiamoci però, mi manca la tensione e l'aggressività di un tempo ma la qualità è tutt'ora alta anche se rivolta ad una forma più sbarazzina di energico rock che fa il verso agli Incubus più trendy quanto ai bravi Kasabian, che loda i coretti dei Blur d'un tempo, trasformado il quartetto della capitale francese in una sorta di brit pop band dalle marcate venature hard blues ("Breaking the Rules"). Il disco è buono ed ascoltabile (fate partire "Underground" e capirete), ben fatto ed equilibrato, piacevole, senza pecche e se staccato dal precedente, risulterebbe proprio un bell'album. Idee nuove ce ne sono ma difficilmente riuscirò a mandar giù quella sottile aria ironica e scanzonata che invade tutto il lavoro, infatuato come sono del loro precedente cd. Questo è il mio modesto giudizio ma ciò non toglie che l'invito ad ascoltare questa release sia sempre valido e ne vale sicuramente la pena, soprattutto a chi cerca una buona dose di energia positiva e scoppiettante in salsa rock da ascoltare lanciato in macchina, magari un sabato sera. Aggiungo inoltre, che se questo EP è un primo passo per rivendicare il nuovo sound di una band che cerca un posto al sole nella musica indie internazionale, non posso far altro che costatarne il valore, dire che è un salto nella giusta direzione e augurare a questi ragazzi che il loro sogno si realizzi. (Bob Stoner)