#PER CHI AMA: Death Melodico, Dark Tranquillity, In Flames, Kalmah |
Gli Amplified Memory sono un combo proveniente da Monaco di Baviera, un five-piece dedito a un death metal melodico di chiara derivazione dai Dark Tranquillity. Lo si evince immediatamente da "Of Whirling Chaos and Glowing Stars", la seconda traccia, che richiama la band svedese nella sua forma primordiale, quella dei tempi di 'The Gallery', tanto per capirci. Questo non può che far piacere ai nostalgici di quelle sonorità, incluso il sottoscritto, che si esaltavano con quelle favolose galoppate melodiche che entravano a gamba tesa nelle nostre orecchie. Quindi ritmiche schiacciasassi - quasi mai iperveloci sia chiaro - sorrette da interessanti melodie, costruite da abili chitarre o da sognanti tastiere, come nel caso di "Heteronomous", che proprio nel break centrale, offre notevolissimi spunti, con un finale in crescendo che oltre risentire del richiamo di Mikael Stanne e soci, mostra anche qualche accenno folk (primissimi In Flames?), segno che la scuola di Goteborg in toto, costituisce l'influenza cardine per i cinque musicisti teutonici. Si perchè anche con le successive tracce, i nostri si divertono nel ringhiare con i loro strumenti, evocando le gesta mai dimenticate di act quali Ceremonial Oath ed Eucharist, altri due alfieri del death svedese. Belli i solos spianati in "Drowning the Appetence" o il refrain chitarristico sparato in faccia da "From Balance to Chaos", altra song che vede un ottimo break pianistico interrompere l'incedere nervoso dei nostri eroi, pezzo peraltro che garantisce un elevato godimento per le nostre orecchie in una serie di ubriacanti scale finale. Non vorrei tuttavia che pensaste che l'utilizzo delle tastiere rendesse alquanto ruffiano questo 'The Ever Spinning Wheel'. Gli Amplified Memory spaccano infatti di brutto, non eccedendo mai in fatto di velocità di esecuzione, piuttosto si divertono nel lanciarsi in una serie intrigante di cambi di tempo o di atmosfera: rarefatta e imperscrutabile nella lunga "Inscrutable Stones", più rilassata nella psuedo semi-ballad "Omniscient Stars". A parte le ottime sonorità, da sottolineare è anche la prova dei singoli musicisti, Wolfgang Paulini in testa, bravo dietro alle keys (soprattutto nella selvaggia "Ladon's Dream" song che più di tutte si rifà alla musica classica) ma soprattutto dietro al microfono, con la sua timbrica gutturale assai graffiante, che emula comunque gli albori dei Dark Tranquillity. Menzione poi per Simon Bodesheim e Christoph Lamprecht, che si rincorrono con le loro 6 corde in dinamici sali e scendi, neanche fossimo sulle montagne russe. Mentre scrivo, le song scivolano via armoniose, senza alcun intoppo, veleggiando nei lidi del melo death, arrivando a fare l'occhiolino anche ai mirabolanti Kalmah. Certo non tutto è oro quel che luccica: i suoni, come detto, sono molto spesso derivativi, in alcuni frangenti anche non perfettamente bilanciati e chi ha l'orecchio fine, potrebbe addirittura evidenziarne qualche piccola sbavatura nell'esecuzione. Tuttavia, stiamo parlando di un debut album di una band di ragazzi con un'età media di soli 22 anni, che si diverte nel suonare, cercando di emulare i propri eroi d'infanzia, sperando quanto prima di maturare il carisma e la personalità che ha reso grandi band quali Dark Tranquillity e In Flames. Che ci crediate o no, sono certo che gli Amplified Memory di strana ne potranno far parecchia, ovviamente se ben assistiti. Per ora gustatevi 'The Ever Spinning Wheel', un cd di 12 tracce (e quasi un'ora di musica) che certamente non vi annoierà. Buonissimo debutto. (Francesco Scarci)
(Self - 2013)
Voto: 75