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giovedì 15 agosto 2024

Legion - Feelings Of Repulsion

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine  
#PER CHI AMA: Death
I Legion erano una band milanese, formatasi nel 1998; hanno autoprodotto questo demo-CD dal titolo 'Feelings of Repulsion', composto da cinque tracce di death metal melodico, di influenza svedese. I quattro ragazzi italiani cercavano però di miscelare questo tipo di metal con qualcosa di più brutale e violento, di stampo americano, e infatti, è possibile ritrovare all’interno delle loro canzoni alcuni richiami al brutal death. Devo dire che le tre canzoni “effettive” del CD (le altre due sono un’intro e una bella strumentale in chiusura) hanno stili differenti tra loro, forse perché composte in momenti diversi: la prima, "Full of Hate", ha riff abbastanza melodici (anche se alcuni sono un po’ scontati). La seconda, "Obsession", è la più veloce e aggressiva, mentre la terza, "Generation’s Crime" è quella che più si avvicina alle produzioni statunitensi (e personalmente è quella che preferisco). Dal punto di vista tecnico i risultati sono molto buoni, sia nelle ritmiche più veloci che nelle parti soliste; mi è piaciuto anche l’uso della voce black, graffiante e sofferta, mentre il growl a volte risulta forzato. Della serie bene ma non benissimo.

lunedì 12 agosto 2024

Marduk - Infernal Eternal

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine  
#PER CHI AMA: Black Metal
L’intro di questo secondo live dei Marduk è un frammento di brano di musica classica, ma potete stare certi che questa è l’unica concessione alla melodia presente in 'Infernal Eternal', che per il resto delle sue 18 tracce racchiude tutta la potenza e la cattiveria che i Marduk sanno tirare fuori nelle loro esibizioni live. La track-list spazia attraverso i primi sei album della band, ovviamente con un occhio di riguardo per l’ultimo album antecedente questo live, ossia 'Panzer Division Marduk'. I suoni sono ottimi, ogni strumento è facilmente distinguibile dagli altri e devo dire che sentire le canzoni di 'Dark Endless' con il sound dei più recenti Marduk, fa un piacevole effetto. La confezione comprende due CD, e oltre alle tracce sonore, include tre filmati con le versioni video di "Panzer Division Marduk" e "Burn My Coffin". Ultima ma importantissima nota per gli appassionati: nel booklet sono presenti i testi delle canzoni, compresi quelli di 'Dark Endless' e 'Panzer Division Marduk' (manca quello di 'Departure from the Mortals', chissà perché). Insomma, un’uscita veramente curata della band svedese, che può offrire addirittura piacevoli momenti di esaltazione (Legion che annuncia le canzoni è spettacolare), anche per chi non ha mai "frequentato" la band svedese.

(Blooddawn Productions - 2000/2023)
Voto: 75

https://www.facebook.com/Mardukofficial

sabato 10 agosto 2024

Profanation - Skull Crushing Violence

#PER CHI AMA: Death/Grind
Ecco a voi il side project dei transalpini Regarde Les Hommes Tomber in compagnia di Deströyer 666 e Venefixion che, forse annoiati delle loro forme estreme musicali, hanno pensato di mettersi insieme e far uscire un qualcosa di ancor più violento. Ecco presentati a lor signori e signore i Profanation e il loro debut EP 'Skull Crushing Violence', edito dalla Iron Bonehead Productions. E quando c'è di mezzo l'etichetta tedesca, state sicuri che davanti ci troveremo un concentrato dinamitardo di black/death/thrash. Eccomi infatti accontentato con sei pezzi a cui non mancano certo le capacità di prenderci a scarpate nel culo (e qui anche parecchio nelle palle), con una prepotenza e arroganza degna dei maledettissimi primi Napalm Death e i loro soci Terrorizer, che ci sparano appunto in faccia un suono brutale, caustico, devastante. Il tutto potrebbe evocare anche gli albori degli Entombed, quando ancora si chiamavano Nihilist, e quindi coniugare ai suoni grind death, anche un feroce e selvaggio hardcore minimalista che si srotola attraverso tonnellate di violenza gratuita di cui "Profanation" e "Global Terror" ne sono gli esempi più simbolici. "Modern Sickness" (cosi come l'oscura chiusura strumentale affidata alla title track) partono più mid-tempo, per poi orientarsi verso una parata di devastanti deflagrazioni estreme, che riescono a trovare un certo mordente grooveggiante laddove srotolano ottimi assoli che rendono il tutto più gradevole e orecchiabile, in stile 'Clandestine' degli Entombed. Insomma, un altro bel tuffo nel passato, a riscoprire suoni che andavano di moda sul finire degli anni '80, qui riletti in una chiave più al passo con i tempi.

giovedì 8 agosto 2024

Hyra - Words Spoken After

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine 
#PER CHI AMA: Dark/Progressive
Dalla Sicilia riscopriamo questa band che proponeva un rock/dark con venature metal/progressive. Avendo un buon background, i nostri realizzarono il loro debutto su etichetta con una sequenza di tracce molto incisive che hanno come filo conduttore lirico, la narrazione del disagio esistenziale presente in ogni età della nostra vita. Queste tematiche, tipiche del decadentismo, vengono riprese in chiave moderna e musicate secondo canoni espressivi che rendono molto bene l’idea di cosa voglia dire musica nevrotica. Partendo dall’opener "Without Light" e scorrendo songs tipo "Nutmeg" e "Do You Call?", si può apprezzare la bravura dei nostri nel fondere rock duro e inserti orchestrali alquanto malinconici con parti più psichedeliche. Buona resa ha l’unione della voce maschile, abbastanza arcigna, con la voce femminile, a cui è dedicata interamente la quarta traccia. Da notare poi l’uso della tastiera, a volte allucinata e quasi sempre tecnica. Non saprei a chi paragonare i nostri Hyra, poiché sono alquanto originali e imprevedibili per la loro poliedricità compositiva: un peccato solo non poterli più riascoltare (scioltisi dopo il demo del 2003).

martedì 6 agosto 2024

Nel Buio - S/t

#PER CHI AMA: Black/Darkwave
I Nel Buio sono una band italica, che vede tra le sue fila membri di Electrocution e Blasphemer. Un moniker di questo tipo mi fa pensare a sonorità dark e in effetti, la proposta omonima del terzetto nostrano, si muove nei meandri di un black dark, a tratti convincente. Dopo la breve intro strumentale intitolata "Lei è", esplode sinistra "Sola", tra ritmiche post black, malinconiche melodie e disperate growling vocals, a giustificare il motivo per cui un'etichetta come la Avantgarde Music, abbia puntato su di loro. Ed è presto detto, visto che l'offerta sonora dei nostri mostra una discreta personalità che vede anche oblique partiture chitarristiche, tra i punti di forza di questo lavoro. E cosi, i brani scivolano piacevolmente tra ariose parti atmosferiche che evocano la darkwave anni '80 e cavalcate black, come quella che irrompe nel prologo di 'Nel Buio.", selvaggia, melodica, ipnotica e sofferente, come poche. Mi piace quel feeling catartico che emanano i Nel Buio, quell'utilizzo spettrale delle tastiere, l'utilizzo ambivalente delle vocals, sia nella loro parte catarrosa che simil pulita, che emergerà forte anche nella conclusiva "Mi Avvelena". Robusta, maligna, caotica invece "In Silenzio...", un titolo che mi avrebbe fatto pensare a tutt'altro ma che invece va in direzione opposta, nella sua violenza, e che sulla stessa, vede piazzato un break di synth che assolve al compito di spiazzare completamente l'ascoltatore. Ora capisco cosa ci ha visto l'etichetta nostrana in questa eccellente band, uno strumento per contrastare l'ascesa del metal estremo d'oltre frontiera. Bravi. (Francesco Scarci)

domenica 4 agosto 2024

Unscarred - Ruthless

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine  
#PER CHI AMA: Thrash Metal
Nell’underground italiano il thrash anni ’80 non ha mai voluto morire, e per fortuna, quindi preparatevi a scoprire quella che era una promettente band dedita a questo genere, attiva da ben 30 anni. Quattro sono le canzoni proposte e prodotte in casa su disco, con un particolare elogio all’ultima "I Burn", che esprime la giusta potenza offerta dal genere. Anche le altre song si collocano a un discreto livello, sebbene fosse chiaro che c'era ancora largo spazio al miglioramento. Con una proposta che emulava i Metallica degli esordi o più vicino a noi, i bresciani IN.SI.DIA, i nostri sembravano già sulla buona strada con 'Ruthless', prima di perdersi per un bel po' di anni. C'erano grandi aspettative per gli Unscarred, dal momento che chi li aveva visti suonare dal vivo come accadde al sottoscritto, aveva ravvisato grandi potenzialità. La band su metal archive risulta ancora attiva, chissà non ci possa deliziare in futuro con altro fresco materiale.

venerdì 2 agosto 2024

AxamentA - Spires

#PER CHI AMA: Symphonic Metal/Djent/Progressive
Era da un bel po' che non sentivo parlare dei belgi Axamenta. Avevo comprato il loro vecchio 'Ever-Arch-I-Tech-Ture' ma devo essere stato uno dei pochi a non averne apprezzato la sua musicalità. Tuttavia, la band si sciolse poco dopo, che avessi ragione che c'era qualcosa di ambiguo nel sound dei nostri? L'ensemble ritorna però con un nuovo EP, il qui presente 'Spires', dopo essersi riformati nel 2020. E la nuova proposta del sestetto belga è alle mie orecchie decisamente più attraente, più cinematica e più sinfonica. Non so se c'entri la loro collaborazione nella produzione di alcune produzioni di Hollywood, o che diavolo ne so io, ma la band ha rilasciato oggi un piccolo gioiellino di sette tracce, in cui io ci ho ritrovato influenze di Between the Buried and Me in chiave ancor più moderna e pomposa ("Act 2 - Pulpit" e l'ancor più strepitosa "Act 6 - Gallery"), cosi come derive di djentiana memoria, almeno a livello di ritmiche sincopate, grandi orchestrazioni, una pulizia del suono grandiosa, ottime melodie, e un'alternanza vocale tra growl e pulito, che vede il suo top quando a prevalere è soprattutto quest'ultima, complice l'ottima performance al microfono del chitarrista Ian van Gemeren (o di uno degli innumerevoli ospiti che partecipano a questo disco). Sono gradevoli anche i pezzi puramente strumentali, sebbene non ne sia un fan, ma scorrono via veloci e ficcanti nella loro progressione musicale. La quarta traccia, "Act 4 - Crypt", sembra strizzare l'occhiolino ai Tesseract, mentre "Act 5 - Sacristy", con quel suo approccio progressive, chiama in causa un ipotetico ibrido tra Katatonia e Porcupine Trees, per un risultato davvero convincente e che trova un altro pezzone nella conclusiva e sinfonica "Act 7 - Spires". Non sono più quella band che non mi aveva preso nel lontano 2006, gli AxamentA di oggi sono un collettivo moderno, audace, molto interessante, di cui spero potremo avere notizie di un full length al più presto. Bravi, avete riconquistato la mia fiducia. (Francesco Scarci)

Disharmonic - Infernal Messengers

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine  
#PER CHI AMA: Raw Black
Bene, questo è il tipico demo-cd che su qualsiasi magazine nazionale o web-zine di fighetti, sarebbe stato completamente stroncato con corollario di invettive varie contro questo genere di gruppi che abbassano il livello medio della scena e blablabla. Bene dico io, perché i Disharmonic mi hanno fatto godere un casino con la loro sporchissima proposta musicale. La confezione mi aveva fatto pensare a un duo di emuli dei poveri Darkthrone, ormai plagiati da cani e porci, e invece, dopo un intro stile Mortuary Drape, parte un vituperante zanzarone (la chitarra). Poi è il turno della batteria che attacca veloce (sebbene nel prosieguo, il nostro percussionista dimostrerà di non starci sempre dentro coi tempi). Infine, una voce iper-riverberata e demoniaca si produce in continui insulti al senso del pudore. E grandi Disharmonic, che riprendono un pezzo (già usato dagli Order From Chaos in 'Plateau of Invicibility') che mi pare di aver già sentito nella colonna sonora di un film di Conan il Barbaro e lo infarciscono di rumori strani, in linea con il loro assoluto menefreghismo sonoro. Un termine di paragone potrebbe essere il 7" EP 'Unholy Death' dei grandi Nifelheim (contenente vecchio materiale); se vi fosse piaciuto, questa band allora potrebbe fare davvero al caso vostro. Blackeggianti riffs thrash con una registrazione indegna e un approccio molto simile a quello di 'Servants of Darkness', dei già citati svedesi quando erano agli albori della carriera. In verità, non ho potuto non ricordare anche certe cose dei primi Eternal Funeral (per i pochi eletti che li conoscono), soprattutto per l’indebellabile chitarra-zanzarone. Curiosi gli strani intermezzi che infarciscono le cinque tracce (più intro e outro) di questo 'Infernal Messengers', tra cui segnalo la title-track e "Devoured by Hate". Fossi in voi, se avete capito il genere, darei sicuramente un ascolto a questi Disharmonic.
 
(Self - 2001)
Voto: 70