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domenica 3 luglio 2011

Winter of Life - Mother Madness - English

#FOR FANS OF Death Progressive, Novembre, Oceans of Sadness, Opeth
I must admit I have had great difficulty in reviewing this "Mother Madness" because it is very difficult to find the right words to let you know what it is contained in this little gem produced by the combo originated from Naples. The album opens with the whispers of "Mattutino" song with a strong progressive flavor, which has the quality of immediately putting in evidence the tremendous potential of Elia Daniele on vocals, and generally manages to put on display from the start the excellent quality of the band coming from Campania, the song quickly slips away to make room for "Noumena", which highlights the influence of the sextet and an incredible mix of influences: signs of November in the guitar lines merge into their sound, perhaps because the recording was done at "The Outer Sound Studios "of Giuseppe Orlando; as regards the use of vocals however, I was reminded of the recently broken up Oceans of Sadness. The title track enters in an explosive way into the coffers of my stereo, and then give way to delicate touches of piano and a soothing and melodic rhythm, but very clearly never pander, and then the wonderful voice of Elia, able to use his extensive vocal range, to be in his own way, the best instrument of the Winter of Life: poignant, reflective, aggressive when needed, in short, comprehensive and excellent. And the music? A progressive metal marked by some extreme outburst, but also capable of digressions into jazz territory like on the title track (experiment already done, however, by the aforementioned Belgian Oceans of Sadness). But not only because "witHer" opens with a slap bass, taken on loan from almost any band with the funky vocalist that for a moment seems to make the rapper; but the music does not take long to take off again in a crescendo of emotions, this time thanks to the chasing scintillating guitars, immersed in the warmth of soft environments and also by the guest vocals of Tiziana Palmieri. This album won me over and every time I listen to it (maybe I'll be at the 50th time and I am still not tired), I find intriguing new details that lead me to listen once again. The quality of the Winter of Life lays in suggesting music that in the course of the tracks (all of them of considerable length), is constantly changing tune, alternating trips to neighboring death territories with beautiful riding rhyths, and in times when maybe the resurfaces the strong influence of the Novembre or other act of the progressive scene like Pain of Salvation. The result is a succession of great songs that will soon to creep into your head and make you wince, make you fully enjoy the great ideas that populate the mind of these six boys. What a pleasure listening to this "Mother Madness," what a pity I did only recently. Go on like this, I am waiting now for another confirmation; highly recommended! (Francesco Scarci - Translation by Sofia Lazani)

(Casket Music)
Rate: 85

lunedì 21 marzo 2011

Winter of Life - Mother Madness


Devo ammettere di avere avuto grosse difficoltà a recensire questo “Mother Madness” poiché è assai difficile trovare le parole giuste per farvi capire cosa è racchiuso in questo piccolo gioiellino prodotto dal combo proveniente da Napoli. L’album si apre con i sussurri di "Mattutino", song dal forte sapore progressive, che ha il pregio di mettere subito in grande evidenza le enormi potenzialità di Elia Daniele alla voce, e in genere riesce a mettere in mostra fin da subito la qualità eccelsa della band campana; la song scivola via veloce per lasciare spazio a “Noumena”, che evidenzia le influenze del sestetto e quali influenze: cenni di Novembre nelle linee di chitarra confluiscono nel sound dei nostri, complice forse la registrazione presso i “The Outer Sound Studios” di Giuseppe Orlando; per quanto riguarda l’uso delle vocals invece, mi sono venuti in mente i da poco sciolti Oceans of Sadness. La title track entra in modo esplosivo nelle casse del mio stereo, per poi far posto a delicati tocchi di pianoforte e una ritmica suadente e melodica, mai ruffiana sia ben chiaro, e poi quella voce meravigliosa del buon Elia, capace di sfruttare la sua estesa gamma canora, per essere a suo modo, il migliore strumento dei Winter of Life: struggente, riflessiva, aggressiva quando richiesto, insomma completa ed eccellente. E la musica? Un progressive metal contraddistinto da qualche sfuriata estrema, ma anche capace di divagazioni in territori jazz come proprio nella title track (esperimento già fatto però dai già citati belgi Oceans of Sadness). Ma non solo, perché “witHer” si apre con un basso slappato, preso quasi in prestito da qualche band funky con il vocalist che per un attimo sembra fare il verso ai rapper; ma la musica non tarda ancora una volta a decollare in un crescendo d’emozioni, questa volta grazie al rincorrersi scintillante delle chitarre, immerse nel tepore di soffici ambientazioni e anche dalle guest vocals di Tiziana Palmieri. Quest’album mi ha conquistato e ad ogni suo ascolto (forse sarò già a quota 50 volte e non mi sono ancora stancato), scopro nuovi intriganti particolari che mi inducono ad ascoltarlo nuovamente. Il pregio dei Winter of Life risiede proprio nel proporre musica che nel corso dei pezzi (tutti di una notevole durata), cambia costantemente registro, alternando escursioni in territori vicini al death con ritmiche belle tirate, ad altri momenti in cui magari riemerge l’influenza forte dei Novembre o di altri act della scena progressive tipo Pain of Salvation. Il risultato è un susseguirsi di ottime songs che non tarderanno ad insinuarsi anche nelle vostre teste e farvi sussultare, farvi godere appieno delle idee eccezionali che popolano la mente di questi sei ragazzi. Che piacere avere ascoltato questo “Mother Madness”, che peccato averlo fatto soltanto da poco. Avanti cosi, ora aspetto la riconferma; consigliatissimi! (Francesco Scarci)

(Casket Music)
Voto: 85