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lunedì 24 giugno 2019

Soundscapism Inc. - Touching Your Infinity

#PER CHI AMA: Progressive/Post Rock, Antimatter
Li abbiamo già incontrati un altro paio di volte i Soundscapism Inc., in occasione dell'uscita dei precedenti lavori. La band in realtà non è altro che il progetto solista del musicista portoghese Bruno A., trapiantatosi da qualche anno in quel di Berlino, da dove dà sfogo a tutta la sua vena creativa. 'Touching Your Infinity' è l'ultimo nato, un album di dodici tracce che include addirittura una cover di Rihanna ("Diamonds") e una dei Joy Division ("Atmosphere"). Il progetto, che vede il coinvolgimento anche di altri artisti (Usama Siddiq, Flavio Silva, Kylie Siva, Nik Laskaridis, Shara Laya), viaggia come in passato, sui binari del post rock dalle tinte progressive. Si parte con la suggestiva intro "Brace for Impact" che spiana la strada a "Kopfkino", un pezzo che riprende quanto fatto da Bruno in precedenza. Una piccola perla di rock progressivo ed intimista, in cui a cantare accanto al mastermind lusitano, c'è il cantante pachistano Usama Siddiq. Se dovessi fare un paragone, penserei agli Antimatter, anche se nella parte (relativamente) più tirata, gli ultimi 60 secondi, ci ho sentito addirittura un che dei The Ocean nella loro versione più pulita. "Tendorama" apre con una parte parlata inserita su delle tenui melodie di chitarra (acustica + elettrica). Sicuramente c'è una grande dose di malinconia nelle note di questa traccia cosi come in tutto l'album in generale, forse ancor più amplificate nei tocchi di piano della title track e nella voce calda del factotum portoghese, che ricordo aver collaborato in passato con Daniel Cardoso (Anathema) nei Vertigo Steps. E proprio pescando tra gli album degli Anathema, quelli dal mood più nostalgico, 'We're Here Because We're Here' o 'Wheather System', il disco dei Soundscapism Inc. va a trarre nuova linfa vitale nei successivi brani. Un peccato che "Headspace" sia un pezzo strumentale, con la voce di Bruno avrebbe acquisito maggior valore. Lo stesso dicasi di "Fake Storm Alerts" che, pur mostrando quel quid tipico della band inglese che avevo trovato in pezzi come "Angels Walk Among Us" o "A Simple Mistake", ha la sfortuna di non vedere la performance di Bruno dietro al microfono, fatto salvo per alcune spoken words. Le cose migliorano drasticamente con la cover dei Joy Division, ma quella già in partenza era un ottimo brano. Il disco continua a marciare verso territori ambient intimistici, sfoggiando tra le migliori performance di Bruno e i suoi ospiti, un crescendo etereo ("One Last Sip Of Night") e magico (qui c'è il violino di Shara Laya a incantare) fino al finale, un po' più difficile da comprendere, legato alla cover di Rihanna, dove a supplire nel ruolo della cantante barbadiana, troviamo Kylie Siva, in compagnia nuovamente con Flavio Silva ai cori. Insomma 'Touching Your Infinity' è un buon lavoro, che conferma l'ottimo stato di forma di Bruno A. e dei suoi Soundscapism Inc., a cui mi sento solamente di suggerire di limitare i brani strumentali, cavalcando l'onda della sua magnifica voce. (Francesco Scarci)

giovedì 6 aprile 2017

Soundscapism Inc. - Desolate Angels

#PER CHI AMA: Progressive Post Rock, Anathema, Mogway
Devo ammettere che al primo ascolto, il secondo album dei Soundscapism Inc., datato 2016 e distribuito via Ethereal Sound Works, non mi aveva colpito granché. Questo è il progetto solista di Bruno A., musicista eclettico tuttofare, ottimo chitarrista, programmatore e cantante (aiutato peraltro in tre brani dalla voce del fidato Flavio Silva). Riascoltando più volte il lavoro, soprattutto in un religioso stato di isolamento che mi ha permesso di addentrarmi per benino tra le note eteree e le rarefatte atmosfere espresse in questo 'Desolate Angels', mi sono accorto alla fine, con la complicità di una benevola sensazione, di aver scoperto una piccola perla musicale, ricercata e assai intrigante. Difficile collocare il musicista lusitano (membro anche dei Vertigo Steps) in un qualsivoglia filone musicale, ma se proprio lo si deve fare, a mio avviso l'unico matrimonio artistico lo vedrei con la neo-psichedelia, arricchita da forme di visionario post rock, cariche di colori boreali e memore di sconfinati e rilassati paesaggi sonori, cari a certa musica a cavallo tra il folk e l'ambient. Se "Zwinchenspiel I" sembra una b-side dimenticata in un cassetto da The Edge, chitarrista degli U2, in epoca 'The Unforgettable Fire', nella title track lo spettro dei Coldplay si affaccia mostrando fortunatamente il suo volto meno zuccherino e decisamente più intriso di allucinazione e intensità, avvicinandosi sempre più all'evoluzione progressiva e cinematografica tipica dei Mogway, per una decina di minuti all'insegna della libera fluttuazione nel cielo. La musica dei Soundscapism Inc. è un viaggio alla scoperta del proprio io, come lo stesso autore afferma e ditemi se non si può essere toccati nell'anima dall'intro di "Man in the Glass", che trasuda il sound degli inglesi Bark Psychosis da tutti i pori, per poi penetrare gli angoli più gradevoli dei migliori Mercury Rev, mantenendo sempre una costante originale interpretazione del verbo psichedelico. Centratissima poi la copertina di "floydiana" memoria, coerente con la proposta dell'artista portoghese, ora piazzatosi in pianta stabile a Berlino. Tutto è suonato con eccellenza e la qualità sonora è ben ricercata e particolare, non necessariamente in linea con le produzioni stucchevoli del post rock di oggi, forse più realista e vicina ai mitici Godspeed You! Black Emperor, sempre e comunque carica di personalità. "February North" è incredibilmente vicina alle ballate acustiche che mozzano il fiato negli ultimi capolavori degli Anathema, ricreando quella stessa angelica atmosfera, ovviamente rivista nel mondo alchemico dei Soundscapism Inc.. Senza dimenticare tocchi eterei di cosmica redenzione e granelli di sabbia lunare rubata dal repertorio filmico del grande Vangelis con intrinseca ma velata ammirazione per caldi suoni ambient e vintage trafitti dalla moderna psichedelia e dal folk. Senza dubbio una scoperta assai interessante, stimolante e vera, un originale meltin pot che vi aprirà le porte dell'anima, un artista che vive di luce propria e in tempi come questi non è poco. Massima ammirazione per i Soundscapism Inc., massimo rispetto per questo notevole 'Desolate Angels'. (Bob Stoner)

(Ethereal Sound Works - 2017)
Voto: 80

https://soundscapisminc.bandcamp.com/releases

domenica 22 maggio 2016

Soundscapism Inc. - S/t

#PER CHI AMA: Post Rock Acustico
Soundscapism Inc. è il progetto solista di Bruno A., ex membro dei portoghesi Vertigo Steps, un duo che aveva riscosso un discreto successo nella scena ambient-prog rock un paio di anni fa. Sulla falsariga del precedente lavoro, l'instancabile polistrumentista lusitano ha deciso di alimentare la sua inesauribile fiamma per la musica ambient/post-rock dando alla luce questo piacevole ed affascinante album. Il tutto è contenuto in un semplice jewel case dai colori tenui, dove in copertina si staglia l'immagine di una inquietante bambola rotta da cui escono degli alberi, una simbologia semplice ma forte allo stesso tempo. Le nove tracce sono la prefetta colonna sonora di un film onirico e surreale, come se Lars von Trier gli avesse commissionato l'intera produzione musicale di un suo film che racconta di spazi infiniti, dove cielo e terra sembrano non poter mai toccarsi, o quasi si trattasse di due amanti condannati all'infelicità eterna. La traccia di apertura, "The Breath Of Life And All Things The Sky Looked Upon", ne è l'esempio lampante. L'intro è una semplice armonia di campanelle che sembra uscito da un libro di fiabe e la sua precoce scomparsa viene rimpiazzata da un arpeggio di chitarra carica di riverbero e delay. Il tutto ricrea l'aura ricercata dall'autore, nel frattempo una voce parla (in tedesco mi pare) con un suadente tappeto di sintetizzatori ad arricchirne la trama che diviene via via più corposa, fino alla conclusione improvvisa, lasciandoci inebriati e allo stesso tempo un po' ansiosi per la repentina interruzione. "The Quiet Grand" fa proprie le sonorità tipiche dei The Cure, tra chitarre acustiche di accompagnamento e riff leggeri e melanconici, fino ad un totale di tre sovrapposizioni a riempire completamente lo spettro sonoro di questa traccia, sospesa tra ambient, post-rock e dark/new wave. Alcuni passaggi non sono ben definiti e rischiano di rubare sinergia al brano. Le tastiere fanno da filler e si arrichiscono anche di un leggero pianoforte, giusto per non farci mancare nulla, completando il tutto con la massima cura. "Sommerregen" cambia direzione: infatti è il primo brano dove si vede la collaborazione di un collega di Bruno alla voce, tal Flávio Silva, inoltre subentrano le percussioni, assenti in precedenza. Nota dolente è proprio la gran cassa che apre il brano, la timbrica è un po' troppo marcata per un brano di questa fattura, ma fortunatamente l'entrata degli altri strumenti ne attutisce il tono. Il brano alla fine è piacevole e l'innesto del cantato lo rende più pop, e potrebbe competere senza problemi con la attuale produzione commerciale, anzi, ne alzerebbe anche il livello artistico. Il vocalist cavalca le armonie e ne segue la corrente, si lancia anche in divagazioni alla Bono Vox, e se le può pure permettere visto che tecnicamente regge il confronto. Forse strizza troppo l'occhiolino alle sonorità dei primi album della band irlandese, comunque niente di illegale da segnalare. Il cambio a tre quarti si contamina di country/folk e la batteria (elettronica) ne rovina le atmosfere, questo a dimostrare che la scelta dei suoni è sempre la base di una buona produzione. Peccato per questo pugno nei timpani, davvero. Le altre canzoni si mantengono su un buon livello, anche se a volte la ripetitività negli accompagnamenti in acustico potevano essere sostituiti da altro più originale. Vorrei infine segnalare "Tomorrow´s Yesterdays", song che spicca per una salto notevole in termini di contenuto e atmosfere. Insomma quest'album di debutto è sicuramente da segnalare per gli amanti del genere, ma anche per chi si vuole concedere una pausa da sonorità più impegnative a livello uditivo. Ascoltato con cura si potranno percepire mille sfumature; per il futuro speriamo solo che Bruno cambi approccio per la sezione ritmica, allora sì che potremmo ritenerci soddisfatti. (Michele Montanari)

(Ethereal Sound Works - 2015)
Voto: 70

https://soundscapisminc.bandcamp.com/releases