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lunedì 4 marzo 2019

The Universe By Ear - II

#PER CHI AMA: Psych/Alternative, Motorpsycho
Muoversi tra la psichedelia degli It’s Not Night, It’s Space e la scatola musicale dei Motorpsycho, passando per stoner e allucinazioni solari della vecchia scuola degli On Trial, deve essere un compito arduo ed estremamente complicato se al suo interno ci si vuol mescolare anche un'attitudine punk old style americana alla X ed un certo prog alla Pain of Salvation (periodo 'Road Salt'). Coretti e lyrics ben studiati (con evidenti richiami alla scuola alternative rock), equilibrio musicale e una orecchiabilità da tener conto, sono l'arma migliore degli svizzeri The Universe By Ear, giunti al loro secondo lavoro, 'II'. Il progredire dell'album è fluido e sempre fantasioso, già nel secondo brano la natura freak e lisergica di questa creatura sonora si mostra con aperture psych molto interessanti, anche se quello che colpisce rimane sempre la gioiosa cantabilità dei brani, che potremmo paragonare, valutandone l'alta qualità, ad una forma underground dei R.E.M. liberati dal mainstream ed immersi in acido. I nostri musicisti elvetici, si muovono con facilità ed esperienza in contesti psichedelici vari, con l'ausilio di una produzione molto intelligente che li avvicina a certe sonorità care ai Tame Impala e agli Oasis (quelli di 'Dig Out Your Soul' per intenderci) lasciando sempre una porta aperta verso lo stoner rock più allucinato della prima ora (vedi "Core"). È straordinario intuire quanto sia maturo un brano come "Follow the Echo" nel suo pulsare con reminescenze hard blues e 60's, la ballata alla Frusciante di "Fall", l'occhiolino strizzato verso il mood radiofonico tra Hendrix, EODM e primi Heels in "Bad Boy Boogie", oppure il mantra dilatato di "Sand...". Di sicuro si sente che non cercano di emulare altre band, prendono spunti e si coprono di originalità nel loro mescolare generi inerenti al rock desertico, psichedelico e solare. Sono svizzeri dicevamo e si sente, nel loro stile così certosino, nella ricerca della qualità, ma a Basilea, il sole non splende alla stessa maniera della California e questo li rende più interessanti e originali allo stesso modo dei norvegesi Motorpsycho, un'anomalia geografica che giova al suono del gruppo in maniera più che ottimale. 'II' nasconde a suo modo anche un'impostazione neo progressive non convenzionale, con l'album che si srotola lungo dodici brani suonati ad hoc andando via via ad evolvere e migliorare, ma anche stravolgendosi in una veste più garage, psych e vintage, concetti e sperimentazioni musicali presenti e ben espresse anche nel primo album. Ma 'II' è ancor più ricco di sfumature, e tutto da scoprire! (Bob Stoner)