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giovedì 12 aprile 2018

Prosperity Denied - Consciousless

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Death/Grind
La viennese Noisehead Records non è stata un'etichetta troppo lungimirante: dopo la scadente prova dei Misbegotten, ci ha riprovato da li a poco con gli austriaci Prosperity Denied e ahimè il fiasco si è mostrato ancora dietro l'angolo. Il terzetto, formatosi nel 2006 da una costola dei Ravenhorst, proponeva l'ennesimo esempio di death metal, sporcato da influenze derivanti dall'hardcore, dal punk, dal grind e addirittura dal black metal. Il risultato sfortunatamente non è stato dei migliori: undici tracce super aggressive, incazzate, veloci, taglienti, ma come se ne ascoltavano e se ne ascoltano tuttora a migliaia in giro ogni giorno. Chitarre ruvide, non troppo pesanti, una voce al vetriolo, una batteria che bada più alla quantità che alla qualità, confermano quanto già detto: tra le mani non ci troviamo niente di particolarmente interessante. A meno che non siate fans sfegatati di questo genere, di cui tutto è già stato scritto e ripetuto una infinità di volte, lasciate pure perdere. (Francesco Scarci)

giovedì 9 agosto 2012

Prosperity Denied - Consciousless

#PER CHI AMA: Black/Hardcore
La viennese Noisehead Records, dopo la non brillante prova dei Misbegotten, ci riprova con gli austriaci Prosperity Denied e ahimè il fiasco è ancora dietro l'angolo. Il terzetto, nato nel 2006 da una costola dei Ravenhorst, propone l'ennesimo esempio di death metal, sporcato da influenze derivanti dall'hardcore, dal punk, dal grind e addirittura dal black metal. Il risultato è sfortunatamente non dei migliori: undici tracce super aggressive, incazzate, veloci, taglienti, ma come se ne ascoltano a migliaia in giro ogni giorno. Chitarre ruvide, non troppo pesanti, una voce al vetriolo (non troppo brillante), una batteria che bada più alla quantità che alla qualità, confermano quanto già detto: tra le mani non ci troviamo niente di nuovo ed interessante. A meno che non siate fans sfegatati di questo genere, di cui tutto è già stato scritto e ripetuto una infinità di volte, lasciate pure perdere. (Francesco Scarci)

(Noisehead Records)
Voto: 55