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sabato 10 novembre 2018

Pavallion - Stratospheria

#PER CHI AMA: Psichedelia/Kraut Rock/Prog, Porcupine Tree
Psichedelia in tinta progressiva per questa giovane band tedesca al suo secondo album intitolato 'Stratospheria' che si riallaccia musicalmente al precedente buon lavoro del 2017. Il quartetto di Krefeld ha continuato il suo percorso sulla scia di un suono floydiano mischiato ad aperture e chiaroscuri alla Riverside e Porcupine Tree, con toni cupi e riflessivi che sfoderano atmosfere care a certe composizioni del miglior post rock dell'ultimo decennio. I Pavallion riescono a dare spessore alle loro composizioni con un'amalgama sonora sempre ben equilibrata, il canto è coinvolgente, leggero e astratto, le chitarre liquide che ricordano i mitici fraseggi malinconici di Robert Smith nei The Cure oppure le parte più melodiche e sognanti degli Isis se ci focalizziamo sul modo di utilizzo della sezione ritmica. Il nuovo album si presenta con l'iniziale "Waves", un brano dalla durata di circa dieci minuti che dona speranza grazie a quel suo incedere cristallino e alla sua diffusa sensazione di fluttuare nell'aria, una song dal taglio molto soft, ambientale e post rock, con aperture ariose e un buon cantato ed una coda finale esplosiva, in una situazione sonora dove i nostri giovani suonatori si muovono in perfetta sintonia. Anche nella lunghissima (24:37 minuti) e conclusiva terza song, "Stratospheria", che dà il titolo all'intero disco, la musica rimarca i canoni compositivi della band. Forse il brano è effettivamente molto lungo, impegnativo, pieno di divagazioni, il cantato è molto bello e intenso, in alcuni momenti la traccia prende le vie epiche e la forza degli ultimi Solstafir e da contraltare pone strutture chitarristiche, seppur rimodernate e rivisitate, col sapore vintage delle cavalcate dei migliori Big Country. Dentro questo brano c'è veramente molta roba. In realtà mi sono riservato di parlare per ultimo del brano centrale, "Monolith", di soli cinque minuti, perchè lo reputo un piccolo capolavoro, il suo passo lentissimo, la sua evoluzione, il senso di staticità, la sospensione provocata da questi accordi è fantastica e l'idea di unire il suono cristallino del prog con l'andamento lento e decadente di certo doom di classe, è stata proprio un'ottima scelta. Questa band ha tanto da dire e lo fa sempre con una buona dose di personalità. Possono vantarsi degnamente di appartenere alla categoria del Neo prog con la N maiuscola, con un disco da ascoltare più volte, che non è per tutti ma è da assaporare lentamente in tranquillità. Raccomandato l'ascolto. (Bob Stoner)

(Tonzonen Records - 2018)
Voto: 75

https://pavallion.bandcamp.com/album/stratospheria