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sabato 11 luglio 2020

Maiastra - Nurt

#PER CHI AMA: Post Metal/Sludge
Quest'album mi è piaciuto quasi da subito per quel suo feeling mellifluo emanato dalle note iniziale di "W Mróz". Il neo che ho semmai trovato in quest'opera prima dei Maiastra, è l'utilizzo del polacco nelle sue liriche che limitano l'approccio alle tematiche ai fan più attenti anche ai testi ma anche per una certa armonia tra musica e voce. 'Nurt' infatti è interamente cantato nella lingua madre dall'ensemble originario di Szczecin, un errore veniale che si può anche perdonare, soprattutto a fronte di una proposta musicale piuttosto convincente. Si perchè quanto viene offerto dai nostri è uno sludge/post metal, che può rimandare a Neurosis o Cult of Luna, qui riproposti in toni più minimalistici e a tratti post-rock oriented. Lo si comprende dal timido esordio della seconda traccia, "W Ciszy", affidato ad un riffing che nei suoi primi 100 secondi, appare quasi sussurrato e che poi esplode nelle sembianze tipiche del genere, coadiuvato da un bel lavoro dietro le pelli e dalla voce sporca quanto basta del suo frontman. Interessanti, lo ribadisco, specialmente nel saper offrire tutti gli ingredienti nel genere in pochi giri di orologio (tre e mezzo per essere precisi) e lasciar il posto a "W Nurt". L'inizio del brano è affidato ad un giro di chitarra acustico che se ne va a braccetto quasi di nascosto con la batteria fino alla classica detonazione che comporta l'ingresso della grugnolesca voce e del basso, a tracciare buone linee melodiche, dotate di certe venature malinconiche grazie al lavoro del tremolo picking alla sei corde. Il risultato ancora una volta centra il bersaglio, ma c'è ancora un discreto spazio di miglioramento. Tuttavia, i nostri conoscono le loro potenzialità e con "Bez Barw" sembrano metterle maggiormente in mostra: l'intro è sempre tiepido, ma ci sta se poi l'intensità va accrescendosi di pari passo con il growling caustico del frontman ed una furibonda ritmica al limite del post black. "Bez Tchu" è un altro pezzo che si apre in modo soffuso, ma il copione sembra essere sempre lo stesso, ossia garantire un inizio gentile a cui cedere presto il passo ad una ritmica di matrice post, che qui tarda però ad arrivare, essendo relegata ai soli 45 secondi conclusivi del brano. L'ultima "Bez Szans" è contraddistinta da un discreto duetto tra chitarra, in versione tremolante, e dai rintocchi di basso, entrambi a poggiare su una batteria qui elementare e con le urla sporadiche del cantante a supporto, quasi a costituire una sorta di outro semistrumentale di questo compatto 'Nurt'. Il lavoro va ampiamente oltre la sufficienza, ora starà ai nostri cercare quelle migliorie tecnico-compositive che permettano alla compagine polacca di uscire dal mazzo. (Francesco Scarci)