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mercoledì 3 maggio 2017

Moldun - S/t

#PER CHI AMA: Death/Metalcore, At the Gates, Machine Head
Sebbene quest'album sia uscito nel maggio 2014, ci tenevo a sottoporre all'attenzione dei lettori del Pozzo dei Dannati il nome Moldun. Ai più non dirà assolutamente nulla, a qualche amante delle serie TV invece, non sarà sfuggito che la band islandese abbia fatto una brevissima comparsa nella prima fortunata serie di 'Fortitude', dove l'ensemble suonava in un pub una song, "This Time You Dig the Hole", strabordante di groove e rabbia, caratteristiche che hanno avuto l'effetto di catalizzare, nel concitato evolversi del film, la mia attenzione e spingermi a prendere contatti con la band islandese e saperne di più dei Moldun e di un side project di cui parleremo certamente in futuro. Nel frattempo godiamoci queste nove tracce dinamitarde che vi faranno amare il quintetto di Reykjavík e la loro verve artistica all'insegna di un death melodico sporcato di venature thrash/metalcore. Si apre con l'irruenza di "12.9.05", una data a quanto sembra tragica o comunque fonte di discordia per i nostri, che non so se si rifaccia all'arrivo dell'uragano Maria o quant'altro, fatto sta che la song dapprima feroce, lascia poi il posto ad un passo più ritmato e decisamente melodico, con i vocalizzi del frontman Haukur, graffianti più che mai e tributanti gli At the Gates. "A Doomed Night" continua la sua opera di devastazione (per lo meno) iniziale, per poi assestarsi su un death-mid tempo, mutare ancora pelle e lanciarsi in pericolose scorribande in territori estremi, e ancora offrire ubriacanti cambi di tempo e sul finale, addirittura acidi rallentamenti al limite del doom. Della terza traccia vi ho già parlato in apertura: vi basti ricordare la splendida melodia che traina il pezzo e il pattern ritmico davvero catchy, che strizza l'occhiolino al periodo più violento (ed ispirato) degli In Flames. Ottimi i cambi di tempo a metà brano cosi come le caustiche vocals del cantante in una song carica di energia che mi spinge a volerne sempre di più. E i Moldun mi accontentano con un pezzo un po' più classico nel suo approccio, "Vermin", traccia che sottolinea l'apparato ritmico dei nostri, qui a richiamare anche i Machine Head per robustezza e poi nei suoi continui repentini cambi di tempo, ad evocarmi altri mostri sacri del thrash metal, gli Over Kill. I Moldun sanno muoversi con disinvoltura anche su pezzi più rallentati: è il caso di "Of Pigs", song che inizia piano e che ovviamente trova modo di sfogarsi attraverso accelerazioni, rallentamenti, stop & go funambolici ed appesantimenti del sound. Eccolo il segreto dei Moldun, cambiare costantemente approccio, essere mutevoli e di conseguenza vari, pur non impressionando poi per l'utilizzo di inutili orpelli tecnici o di melodie più ruffiane. Il quintetto della capitale nordica picchia duro, inutile girarci attorno, ma lo fa con sapienza e con l'intelligenza di un mestierante di lunga esperienza. E dire che quest'album è solamente il loro album d'esordio, sebbene alcuni suoi membri vantino pregresse esperienze musicali. Ci si continua a divertire anche con l'esuberanza claustrofobica di ''Goodbye & Godspeed'' che vede il cantante sperimentare nuove forme vocali o con la feralità di "Dead Hope", una song che palesa una sezione ritmica affilata come rasoi, in quella che è la vera cavalcata dell'album, con chitarre sparate alla velocità della luce. Un drumming militaresco apre "Homesick", brano che mostra delle belle e melodiche (a tratti) linee di chitarra, con un finale decisamente ipnotico e sperimentale rispetto alle precedenti tracce. Sebbene giunti al finale, posso constatare che i nostri, ancora belli freschi, persistono a picchiare come degli assatanati, scagliandosi su chi ascolta con la veemenza dell'ultima "Morbid Love". Che altro dire, se non auspicare l'uscita di un nuovo lavoro a breve ed invogliarvi intanto nell'ascolto di questo mastodontico album di debutto dei Moldun. Ottima prova di violenza, non c'è alcun dubbio. (Francesco Scarci)

(Copro Records - 2014)
Voto: 80

https://moldunband.bandcamp.com/releases