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venerdì 8 novembre 2013

Keyarzus - .​.​.​the Day the Trees Began to Fly

#PER CHI AMA: Black/Folk, Agalloch, Summoning
Peccato, peccato che l'EP in questione duri cosi poco; nei suoi 13 minuti infatti si respirano le gioie e malinconie del suo ideatore, Marius. Trattasi ancora una volta di una one man band tedesca che ci propone un assaggio del proprio sound attraverso un intro dal sapore neofolk, a cui fa seguito la rasoiata della sua title track. E proprio qui vorrei soffermarmi, visto che la conclusiva “Remains” è di fatto un outro. E allora torniamo ai 7 minuti abbondanti di “...the Day the Trees Began to Fly”: un black metal bello tirato, arioso e atmosferico. La ritmica è serrata, le vocals seppur gracchianti (stile Attila Csihar) risultano intellegibili. Assai carino l'ormai immancabile break centrale: chitarre acustiche, atmosfera bucolica, voci epiche, suoni sinfonici e l'utilizzo di un flauto e altri inserti “naturalistici” a completare egregiamente il pezzo. Niente male affatto. A chiudere l'EP ci pensa il soffio del vento che accompagna una chitarra acustica e le ripetitive vocals di Marius che omaggiano la natura, quasi con un mantra sacro. In attesa di una nuova uscita discografica dei nostri, mi vado a ripescare il full lenght dello scorso anno, 'Changes: Our Reflections in the Sky', ho come la sensazione che verrò piacevolmente sorpreso dalle sonorità stile Agalloch di questi interessantissimi Keyarzus. (Francesco Scarci)

(Self - 2013)
Voto: 70

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