#PER CHI AMA: Experimental, Avantgarde, Brian Eno, Tim Hecker, Jim O' Rourke |
Geniale o folle? Questo lavoro di Anthony Donovan, sperimentatore, compositore, musicista e scrittore con base in Inghilterra, sicuramente desterà sospetto e meraviglia. L'album sotto l'insegna Murmurists esce per l'Alrealon musique ed esplora psicologiche vie concettuali sul tema dell'amore, recitate e parlate, canticchiate e sussurrate da una schiera di interpreti e improvvisatori ignari del risultato finale del disco. Un disco magico, difficile, atipico, amaro, inusuale. Un disco che deve essere considerato come il surreale gioiellino di Brian Eno, Music for Airports, mescolato a umori siderali stile Ulver, quelli della colonna sonora 'Svidd Negger' per intenderci e folate industrial dal tocco soave, intellettuale, con rispetto e ammirazione verso il miglior Tim Hecker. Per intenderci uno shoegaze da salotto colto pieno di narrazioni, storie, voci narranti, particolari di vite vissute, attimi di riflessione. Anthony Donovan, già collaboratore di una lunga scia di musicisti, tra cui anche il mitico John Zorn, mostra tutta la sua potenza in un concept di quarantacinque minuti raggruppato in un unico infinito brano che si snoda in variegati, psichici paesaggi sonori giocati ai confini dell'elettronica più intima, alternativa e ricercata. Qui, l'ambient è di casa, non porta mai una chiave marcatamente ossessiva od oscura ma al contrario mostra con forza la sua anima più profonda e pensante. Un approccio alla musica lontanissimo dai modelli attuali, con uno spirito di ribellione fortissimo ma decisamente controllato, pudico e raffinato, una specie di Throbbing Gristle, invecchiati, maturati, silenziosi e saggi, rilassati e introspettivi che condividono un buon libro su di un tavolo, nel silenzio di una biblioteca con il Jim O' Rourke di 'Pedal and Pedal'. Assurdo, intelligente e intrigante. Esperienza da vivere! (Bob Stoner)
(Alrealon Musique - 2013)
Voto: 70