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martedì 18 aprile 2017

Infernal Angels - Ars Goetia

#FOR FANS OF: Black, Dark Funeral, Mgła, Belphegor
Italian melodic black metallers Infernal Angels feature plenty of glimpses of pure aggression that are blended into parts of mournful, disturbing sonic extremity with sudden melodic grafts throughout here which produces a fine Scandinavian angle to the music. The album is based mostly on tight, ferocious tremolo riffing that produces a strong, thunderous base for the rest of the music to offer the frantic tempos and patterns featured throughout here. Generating plenty of intensity with the blistering drumming while remaining firmly aware of the tight, frantic buzzing melodies blazing alongside the raging music featured here, and overall there’s a solid amount of work displayed here that makes for a wholly enjoyable time. The one main problem with this one arrives in the fact that there’s just not a whole lot of deviation in the music which has a ton of opportunities to express any kind of variance here yet it doesn’t really offer that here. It’s all pretty much the same general buzzing tremolo melodies and rather tight, same-sounding rhythms for the most part, and that does tend to lower the impact of the album when it’s almost impossible to figure out where on the album you are. Still, the tracks here aren’t all that bad here. Once this gets past intro ‘Amdusias: The Sound of Hell,’ there’s quite a lot to like here as ‘Vine: Destroyer of the World,’ ‘Purson: Matter and Spirit’ and ‘Bael: The Fire Devour Their Flesh’ feature these in rather impressive, explosive manners. As well, ‘Asmoday: The Impure Archangel’ and ‘Paimon: The Secret of Mind’ drop a lot of the intensity and go for more mid-tempo melodies to really give this a bit of variation. Still, that doesn’t detract from the main flaw in this one. (Don Anelli)

(My Kingdom Music - 2017)
Score: 80

https://infernalangels.bandcamp.com/

giovedì 20 marzo 2014

Ars Goetia - Servants Of Void

#PER CHI AMA: Old school black metal, Mayhem, Celtic Frost
Il black metal è un genere poco fantasioso ma certamente ampio, tanto che usualmente lo si identifica solo nella sua accezione della second wave tralasciando le radici thrash. I padovani Ars Goetia invece sono riusciti ad andare più indietro rispetto alle altre band che cercano di emulare, spesso con risultati deludenti, le icone del genere. Se solitamente le influenze o i plagi sono di band storiche come Darkthrone, Marduk o Burzum (per fare degli esempi profondamente differenti tra loro in modo da ampliare il raggio di possibili richiami), i nostri presentano un sound non votato alle gelide lande a cui solitamente facciamo riferimento, ma più ad una forma primordiale tipica dei primi lavori di gruppi fondatori come Mayhem, Bathory, Celtic Frost o Sarcofago, quando etichettavano la loro musica come "deathrash". La composizione è difatti minimale, sporca, non c'è millimetrica precisione ne elevata velocità ma solo oscurità e rabbia, la title-track all'apertura del disco ne è la prova, come la successiva "The Witch of Endor" mentre le tracce più rappresentative che scavano nelle radici musicali del genere toccando l'hardcore, punk e il thrash si trovano nella seconda metà del disco, come "Virgin Prostitute" e "Crusted Blood". Quello presentato dai nostri blacksters è un prodotto originale che emerge dal piattume "wannabe black metal", il quale purtroppo rovina questo genere culto generallizando tutti i loro adepti. L'unico lato negativo di quest'opera potrebbe essere la mancanza di mordente e la staticità della composizione, che nonostante un songwriting schietto ed old school rischia di annoiare a causa del minutaggio del disco. Ad ogni modo missione compiuta Ars Goetia! (Kent)

(Baphomet in Steel - 2013)
Voto: 70