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giovedì 4 giugno 2020

Ôros Kaù - Imperii Templum Aries

#PER CHI AMA: Black, Deathspell Omega, Aevangelist
Nemmeno Metal Archives mi ha saputo dire qualcosa di più di questo misterioso progetto chiamato Ôros Kaù. La band (stando alla pagina bandcamp sembrerebbe formata da un solo membro) arriva dal Belgio, ma a parte questo, altro non mi è dato sapere. Verosimilmente poi, 'Imperii Templum Aries' dovrebbe rappresentare l'album d'esordio per il mastermind belga, ma a parte tutte queste informazioni frammentate, credo sia meglio dedicarsi esclusivamente alla musica mortifera di questa band occulta. Quando "Zepar" irrompe a gamba tesa nel mio stereo, la sensazione che provo è di terrificante orrore, un'orgia di suoni e grida malvagie, un caos di black putrido ricco di riverberi e sonorità dissonanti che potrebbero ricordare per certi versi le alchimie infernali dei Deathspell Omega. Uno screaming efferato accompagnato da un growling possente alimentano le nefandezze sonore perpetrate in questa abominevole prima traccia che prosegue con l'assalto mortifero di "Shax". Non c'è troppo spazio per le melodie da queste parti, nemmeno per le sperimentazioni, a meno che non vogliamo considerare quest'impasto sonoro una sperimentazione fine a se stessa. La furia liberata dalla seconda traccia trova nella narrazione canora del suo infausto portavoce, un elemento di grande interesse. Le chitarre macinano riffoni spaventosi, ove non è cosi semplice identificare gli elementi che costituiscono la ritmica cosi traboccante di questo terrorista sonoro. La voce nel corso del brano sembra fare il verso anche ad Attila Csihar e ben ci sta, visto il genere affine a quello dei Mayhem di 'De Mysteriis Dom Sathanas'. La babele sonora regna sovrana anche nella terza "Belial", una song che vede finalmente una flebile fiammella di melodia nel marasma sonico in cui saprà condurvi. Le chitarre in sottofondo qui sono sinistre, pur sembrando completamente slegate da tutto quello che sta accadendo in primo piano con batteria e vocalizzi infernali. E poi finalmente un mefistofelico break atmosferico che sembra preannunciare la fine dell'umanità, spazzata via dalla cattiveria dell'umanità stessa. "AešmaDaeva" è più ritmata ma con le chitarre sempre votate all'insana liberazione di suoni maligni che sembrano provenire direttamente dal cuore pulsante dell'Inferno. Qui finalmente fa la sua comparsa una componente melodica che ammicca più brutalmente ad un ipotetico mostro con corpo e testa dei Blut Aus Nord e gambe degli Aevangelist. La follia prosegue nel turbinio funereo di "Furfur", un'altra dimostrazione di come sia possibile respirare i fumi sulfurei degli inferi senza necessariamente doverci andare fisicamente. La galoppata in compagnia dei demoni del regno dell'oltretomba prosegue con la misticheggiante "Forneus", laddove la voce del mastermind belga assume quasi connotati salmodianti e dove la ritmica si conferma annichilente in modi ancor più imprevedibili e schizofrenici, quasi la linea di chitarra e basso si muova a zig-zag in un incedere sbilenco, per poi investirci sul finale con un muro ritmico schiacciante. A volte mi domando cosa possa portare a concepire suoni cosi malsani, quali assurdi meccanismi mentali possono aver indotto l'elaborazione di tali abomini musicali che sembrano concretizzarsi nell'ultimo incubo ad occhi aperti. Signori, ecco appunto la follia siderale di "Leraje", il penultimo tumultuoso pezzo che anticipa la cover posta a chiudere 'Imperii Templum Aries'. E per un disco di simile portata delirante, perchè mai non proporre una cover dei Pink Floyd di Syd Barrett, l'alienato e psicotico fondatore della band inglese. E quale traccia migliore di “Set the Controls for the Heart of the Sun” per dar voce alle surreali visioni del musicista belga, riletta in chiave contemporanea, a cavallo tra space rock e black metal. Il risultato è ovviamente interessante e psicotico al punto giusto e ben si adatta alla proposta degli Ôros Kaù, avvalorandone peraltro il mio giudizio complessivo. (Francesco Scarci)

(Epictural Productions - 2020)
Voto: 78

https://oroskau.bandcamp.com/album/--2