#PER CHI AMA: Black/Death |
Niente di nuovo all'orizzonte con gli italiani Spiral Wounds e il death black contenuto nel loro EP omonimo di debutto. Quattro tracce che pescano qua e là in territori estremi, purtroppo non riuscendo quasi mai ad evidenziare un pizzico di originalità nella propria proposta. Un lavoro questo che si apre con le serrate ritmiche di "Dying in Solitude", un brano corrosivo sia a livello vocale che chitarristico, pur mostrando un filo di melodia in sottofondo. Difficile riconoscere un vero punto di riferimento in questa traccia anche se citerei un black death "made in Sweden" per l'occasione. Per la seconda "Steps Across", l'influenza è a mio avviso un po' più palese, con un sound che richiama un mix tra Morbid Angel e Belphegor, mentre la voce si muove tra un robusto growl e uno screaming piuttosto ingombrante e fastidioso. Anche qui nulla di sensazionale per cui stropicciarsi gli occhi, il trio italico fa il suo senza mai sorprendere. E il dischetto si muove analogamente anche nelle due restanti tracce, "Uber Feral Winds" e la doomeggiante, almeno nel suo incipit, "The Spire", gli ultimi due episodi di una release che mostra ancora ampissimi margini di manovra per poter permettere ai nostri di crescere e magari un domani anche farsi notare. (Francesco Scarci)
(Self - 2021)
Voto: 60
https://spiralwounds.bandcamp.com/album/spiral-wounds
Voto: 60
https://spiralwounds.bandcamp.com/album/spiral-wounds