BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Brutal Death, Cannibal Corpse |
La collaudatissima macchina di morte di Chris Barnes e soci usciva nel 2005 con un nuovo dirompente album di brutal death metal. Fuori come al solito per la Metal Blade, la band dell'ex vocalist dei Cannibal Corpse voleva dimostrare con questo '13' che il precedente 'Bringer of Blood' (tralascio l'imbarazzante 'Graveyard Classics 2') era stato solo un errore di percorso. Questo lavoro sembra presentarsi già bene con un artwork molto inquietante ma la proposta musicale alla fine non si discosta più di tanto da quella dei lavori precedenti. Registrato come sempre ai Morrisound Studios di Tampa (Florida), e prodotto dallo stesso Chris, questo disco riparte però da dove aveva interrotto 'Bringer of Blood' e il risultato è un copia incolla del precedente: riffs granitici supportati da una batteria rutilante e dal growling caratteristico di Barnes sempre in primo piano, testi e titoli super splatter (mi basti citare “Decomposition of the Human Race” e “Wormfood”), rallentamenti continui, assoli taglienti e “melodici” sulla scia di quanto fatto dagli Slayer. Con '13', i Six Feet Under continuano imperterriti sulla loro strada, senza spostare di una virgola il proprio baricentro, fregandosene di tutto e di tutti, riuscendo a creare, seppur nella sua brevità (circa 35 minuti), un disco comunque compatto e granitico, un vero tuffo nel passato glorioso del death metal degli anni ’90. Non credo che '13' abbia deluso i fedeli seguaci della band, anche se sono convinto che questo come molti dei dischi successivi, non abbia procurato nuovi proseliti. (Francesco Scarci)
(Metal Blade Records - 2005)
Voto: 62
https://sixfeetunder.bandcamp.com/album/13
Voto: 62
https://sixfeetunder.bandcamp.com/album/13