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lunedì 28 ottobre 2019

Ophiolatry - Transmutation

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Brutal Death, Cannibal Corpse
Con tutte le band valide che ci sono in giro, proprio in Brasile, la Regain Records, doveva andare a pescare questo terzetto? Non che abbia qualcosa contro i sud americani, ma ritengo che in giro per l'Europa ci siano cosi tante band con qualcosa di interessante da dire e, ahimé a spasso senza contratto, che mi sembra una bestemmia aver messo nel proprio rooster questo trio carioca a dir poco noioso (e ormai già sciolto dopo il rilascio di questo obbrobrio). Se poi vi vengo a dire che qui c'è ben poco da salvare, capirete bene la mia amarezza. Il sound proposto dalgli Ophiolatry prende evidentemente spunto dal brutal death di scuola americana: 16 brevissime tracce (con una media di 2 minuti l'una) di death satanico, fatto di riffoni violenti, scariche elettriche improvvise (gli assoli di Fabio) e growling vocals da panico (ad opera di Antonio). L'unica cosa interessante da sottolineare sono certe rare oscure atmosfere che i nostri riescono a ricreare, ma niente di trascendentale da poter salvare un disco che da dire, ha ben poco. (Francesco Scarci)

(Regain Records - 2008)
Voto: 45

https://en.wikipedia.org/wiki/Ophiolatry_(band)