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sabato 7 settembre 2019

Narrative - Late Valediction

#PER CHI AMA: Post Metal strumentale
Della serie chi fa da sè fa per tre, ecco arrivare dalla Germania i post metallers strumentali Narrative con un lavoro DIY, 'Late Valediction', che consta di quattro pezzi per quasi venti minuti di musica. La proposta del terzetto di Tübingen combina una ritmica post-metal con delle aperture atmosferiche ultra riverberate tipiche del post rock, il tutto narrato da una serie di spoken words che suppliscono alla grande all'assenza di un cantante in carne ed ossa. E sapete quanto io ci tenga, ritenendo la voce uno strumento essenziale per la buona riuscita di un disco. Però in questo caso, sin dall'opener "Freeze", non avverto la mancanza di un vocalist forse perchè la musica si muove in anfratti chiaroscuri di un post qualcosa, dove peraltro si evidenzia una buona caratura tecnica dei singoli musicisti. La seconda "Moloch" sembra voler enfatizzare il lavoro di accompagnamento del basso a chitarre e batteria in un brano caratterizzato da un saliscendi melodico di tutto rispetto. Si prosegue con "In All that Dark, in All that Cold", un pezzo dalle atmosfere più soffuse, in cui non manca il classico tremolo picking del post-rock e le ormai immancabili spoken word. Ma poi mi domando, anzichè usare il parlato non si può mettere un vocalist a tutti gli effetti? Che diavolo cambia? Mah. E allora senza farsi troppe domande, meglio godersi le ispirate melodie di chitarra, interrotte da un riffone più aggressivo di cui francamente avrei fatto a meno. Scelte personali come quella di "The Self Under Siege" che chiude il digipack dei Narrative con un pezzo ritmato dal carattere più meditabondo e malinconico. Sicuramente interessanti, ma c'è ancora molto da lavorare. (Francesco Scarci)