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lunedì 25 giugno 2018

Hadeon - Sunrise

#PER CHI AMA: Progressive, Porcupine Tree, Dream Theater
Direttamente da Udine ci arriva 'Sunrise', disco d’esordio dei progsters Hadeon, band attiva dal 2014, ma che esce solo a fine 2017 per la prima volta con un full-length. Già a primo impatto mi colpisce la meditata attenzione ai dettagli, a partire dal bellissimo booklet, che vanta una grafica eccezionale: una texture simil-cuoio (magistralmente disegnata) fa da copertina al “diario” musicale degli Hadeon, o meglio al quaderno di appunti, vista la tematica dell’album. Il concept è infatti un racconto che esplora da diversi punti di vista, disturbi e malattie che colpiscono l’uomo moderno, raccontate in prima persona dai personaggi rappresentati nei brani. Certo, una tematica piuttosto cupa e particolare, che però è riferita non tanto alla presentazione del dolore in sé, bensì alla ricerca di se stessi attraverso il dolore, con la necessità dell’essere umano di superarlo e porvi rimedio. Tutto questo concept è musicato dai friulani con sonorità prog, molto ricche di richiami melodici e passaggi sperimentali, derivanti dalle più diverse lande del metal e non solo. Le composizioni del chitarrista e fondatore Alessandro Floreani, pur ancorate ad un sound metal-progressive, spaziano infatti in diverse dimensioni, dalla contaminazione elettronica di synth nell’opener “Thoughts’n’Sparks”, che dopo un intreccio centrale di assoli chitarra-tastiere, sfocia in un passaggio quasi free-jazz, finanche a sonorità più cattive, arricchite da fugaci passaggi di growl vocals. Le influenze dell’ensemble, come da loro stessi affermato, sono per l’appunto molteplici, a partire dai mostri sacri del prog come Yes e Marillion, fino a band più affini per sonorità agli Hadeon, ovvero Porcupine Tree e i Dream Theater del 21esimo secolo (in particolare con qualche richiamo a 'Systematic Chaos'). Mi sento di aggiungere un ulteriore paragone con una band che ben conosco e che ho automaticamente associato al gruppo di Udine dopo un primo ascolto, ovvero i veronesi Methodica: sotto certi aspetti associabili sia come sonorità che per ricerca compositiva. Devo dire che 'Sunrise' rappresenta davvero un ottimo esordio per gli Hadeon: le composizioni sono tutte ricche di idee messe in campo con un’attenzione strategica, anche nei brani più complessamente strutturati come “I, Divided” e “Sunrise” (che supera i 10 minuti). Il condimento è rappresentato naturalmente da molteplici tecnicismi, sia ritmici che strumentali, con un gran numero di sezioni solistiche. Un album che mi ha piacevolmente sorpreso, profondamente curato nel particolare. Tutta la dedizione che la band ha impiegato nella realizzazione del disco si nota, eccome. E dopo questo debut, la strada non può che essere spianata, dato il grande potenziale dimostrato da questo gruppo! (Emanuele "Norum" Marchesoni)