#PER CHI AMA: Black, Watain, Craft, God Dethroned |
Gli olandesi Asgrauw ci offrono un album autoprodotto di otto brani di media/breve lunghezza, che incarnano alla perfezione il lato del black metal viscerale, combattivo e sanguigno. Il trio sfodera le sue armi all'insegna della fiamma nera al meglio e non fa prigionieri sotto i colpi del proprio tiratissimo sound, registrato a puntino e mixato in perfetto equilibrio. Screaming violentissimi e ritmiche trita tutto ai mille orari, forse non così variegati gli arrangiamenti e leggermente ripetitivi ma decisamente efficaci, per non dire letali. Siamo nelle praterie oscure dei Watain, God Dethroned e Craft, con il tutto che ruota intorno al malefico screaming dei due egregi vocalist, rispettivamente Vaal (anche alle chitarre) e Kaos (anche al basso), mentre alle pelli troviamo Batr che, in fatto di velocità, non ha di che temere nessuno. Dicevamo che il sound è scarno e violentissimo, senza fronzoli inutili e devoto all'assalto frontale; raramente placa la sua ira per lasciar posto a forme più atmosferiche di musica. Le traccie che riassumono al meglio la personalità della band olandese sono a nostro avviso il quinto e sesto capitolo, "Luxuria" (la nostra preferita) e "Uit Grauwe as Ontstaan". Il cantato come si evince dai titoli, è in lingua madre e considerando che la band si è autoprodotta ed è al suo primo lavoro, non possiamo che sperare in un cammino costellato di allori e grosse soddisfazioni, ma solo se i nostri continueranno a percorrere questa strada. A nostro modestissimo parere, l'unica pecca di questo lavoro alla fine, risulta essere un artwork assai primordiale e minimalista che non incarna in nessun modo l'esplosiva forza sonora emanata dalla band, che andrebbe meglio rappresentata da una grafica mozzafiato. Comunque il succo c'è ed è tutto da gustare! (Bob Stoner)
(Self - 2014)
Voto: 75