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sabato 4 luglio 2015

RTC - So Close So Far

#PER CHI AMA: Hardcore/Metalcore
Gli RTC (acronimo per Ready to Crumble) nascono nel 2011 nella Svizzera italiana, raccogliendo membri da alcune formazioni hardcore ticinesi e debuttano con un EP nel 2013. Dall'EP al disco d'esordio il passo è breve e nel 2014 vede la luce questo 'So Close So Far', 31 minuti di musica divisi in 10 tracce comprendenti anche un “Intermezzo” strumentale (ed è proprio “Intermezzo” il titolo del brano). Come sempre sarò molto sincero, a costo di essere perfino greve nelle mie valutazioni; ho sempre odiato il genere proposto dal quartetto svizzero, ma tant'è...premetto che mi sono accostato all'ascolto senza preconcetti e cercando di ascoltare più volte il disco, anche se non sempre è stato facile arrivare alla fine dei 31 minuti. La band propone un metalcore (chiamamolo cosi', va tanto di moda...) miscelato con elementi che arrivano dritti dritti dall'HC più classico, una voce che a volte si cimenta nel growl di chiara estrazione death, chitarre saturate tipo swedish anni '90 ed una produzione molto grezza, quasi da demo. Le canzoni scorrono, i minuti passano, ma veramente poche cose risultano degne di nota. I ragazzi sono degli ottimi esecutori, suonano bene e picchiano duro, ma le canzoni lasciano a desiderare. Tutte molto simili, senza picchi, abbastanze “piatte” e per quanto riguarda quest'aspetto, la produzione scelta non li ha di certo aiutati: chitarre troppo piene di bassi, che vanno ad “impallare” gli altri strumenti. Una produzione di questo tipo me la aspetto dagli Entombed, dai Dismember...ma questi gruppi hanno scritto la storia dello swedish death e quindi rispetto assoluto. Sono sicuro che nel caso degli RTC, con dei suoni meglio centrati, le composizioni ne avrebbero goduto, anche oltre che le orecchie. Comunque, dopo diversi ascolti, se la situazione non migliora vuol dire che difficilmente questo lavoro uscirà dal guado dei “solo discreti” della mia discografia. Qualche riff in più, un po' di monoliticità in meno (figlia probabilmente del ricercare il “peso” a tutti i costi, porta quasi sempre a rendere monotono il tutto, ammazzando anche le più semplici variazioni melodiche). Essendo io stesso un musicista, so che sicuramente gli RTC ci avranno messo l'anima nel comporre e produrre questo CD, ed infatti qualcosa che mi è piaciuto l'ho trovato sul serio: “Hero” e la conclusiva “Again, Again” sono due bei pezzi, che riescono a strappare la sufficienza in extremis. Una volta venivano chiamati “esami di riparazione”, ecco, aspetterò gli RTC al varco col prossimo lavoro; quando durante l'appello chiamerò il loro nome, mi aspetto di trovarli pronti, impavidi e coscienti delle proprie capacità. Possibilmente con un ottimo CD da presentare. Per ora, purtroppo, un occasione persa. (Claudio Catena)

(Jetglow Recordings - 2015)
Voto: 60

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