#PER CHI AMA: Electro Ambient |
Sébastien Guérive non è una figura artistica tanto facile da inquadrare, le sue forme espressive spalmate tra dischi, danza, teatro, installazioni sonore ed audiovisive di vario tipo, lo rendono un musicista e compositore qualificato e autorevole nel campo della musica ambient, elaborata al computer con moderne e sperimentali tecnologie di composizione. L'artista originario di Nantes è anche ingegnere del suono, quindi, è logico aspettarsi dai suoi brani, una maniacale ricerca estetica del suono che sistematicamente marchierà tutte le note da lui forgiate. Guérive ha nel suo bagaglio artistico anche studi classici sul violoncello, ed è per questo che mi sembra lecito trovare un approccio tendenzialmente melodico e arioso nelle sue canzoni. Tutte queste aspettative vengono magistralmente soddisfatte e ben esaudite in questo album dalla forma fluida e dalla natura ambient, saturo di elettronica di ottima caratura. In questo box di canzoni intitolato 'Omega Point' vi troviamo il tocco deciso delle atmosfere che solitamente animano i film fantascientifici, rielaborato con una filosofia più vicina a certo post rock moderno, cristallino e stellare. I chiaroscuri sono poco definiti per volontà dell'autore, si mescolano e s'intersecano continuamente, nel tentativo di dar vita ad una scultura sonora ibrida, che non si esprima solo in termini oscuri, ma che riesca a modulare il suono anche verso una luminosità traslucida, mostrando una reale idea d'infinito e che, allo stesso tempo, non si abbandoni mai ad una serenità totale. Questa struttura, porta costantemente l'ascoltatore all'interno di nove piccole colonne sonore, slegate tra loro ma unite dalla ricerca insistente di un ambiente musicale che sia a metà strada tra il digitale e l'analogico, sempre in bilico tra la calda espressività umana e il taglio freddo dell'elettronica più robotica. Con questo tipo di lettura possiamo capire e gustarci meglio l'intero disco, osannare l'affascinante suono, dilatato ed introspettivo, di "Omega II" e "VIII", apprezzare la classicità di un brano come "Bellatrix" che trasforma un ambiente glaciale in un viaggio a rallentatore nello sconosciuto spazio cosmico. Le tracce sono tutte di corta o media lunghezza, trasudano una forte attitudine alle composizioni per film da parte dell'artista francese, risultando in alcuni casi, un po' avare, nel senso che la loro breve durata le avvicina più a degli ottimi intro, che a dei brani veri e propri. Comunque, la volontà di costruire musica per un ipotetico film di fantascienza è pienamente realizzata, tra spunti elettronici di vecchia e nuova generazione, morbida psichedelia e minimalismo, uniti ad una sognante synth wave, un Blade Runner meno cupo dalle futuriste visioni Kraftwerkiane, rivisto con sentimentali occhi umani. Una musica surreale, sospesa nel tempo, statica ma colma di suoni particolari e sfaccettature sonore che faranno felici anche gli audiofili più esigenti. Potremmo volgarmente parlare di questa originale soundtrack, definendola semplicemente ipnotica, nel segno di Tim Hecker, progressiva e filmica come le opere dei Vangelis, evanescente come se i Seefel, dopo aver perso la sezione ritmica, si fossero arenati tra le note di 'Watermusic II' di William Basinski, scoprendo solo alla fine, che Sébastien Guérive vive in un pianeta sonoro molto personale, in linea con molti altri noti autori ma con una carica di originalità assai elevata e un amore senza limiti, proprio come lo spazio profondo, per il suono ad alta fedeltà, complesso, ricercato e tanto raffinato. (Bob Stoner)
(Atypeek Music/The Orchard - 2021)
Voto: 75
https://sebastienguerive.bandcamp.com/
Voto: 75
https://sebastienguerive.bandcamp.com/