Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Nordagust. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Nordagust. Mostra tutti i post

domenica 29 gennaio 2012

Nordagust - In the Mist of Morning

#PER CHI AMA: Progressive Metal, Änglagard ed Anekdoten
Circolato come demo nel 2007, rimasterizzato e remixato nel 2010, il disco dei Nordagust contiene brani che iniziarono a prendere forma già a partire dal 1996. Pare che il nome Nordagust abbia origini mitologiche, e sia riferito al vento del nord. Ed è proprio il vento l'elemento che impatta su di me e mi trascina via nei ripetuti ascolti di quest'album. Un vento che arriva ovunque, tutto incontra e parte del tutto porta via con sé. Un vento carico degli odori della natura, talvolta secco, altre volte ebbro di umidità, testimone delle cose del mondo e narratore di poesia antica. Non può che essere di natura emozionale l'approccio con questo disco, che fin dall'opening (e title) track, accarezza e scuote la memoria di sensazioni che non hanno più rispondenza nella quotidianità binaria che ci soffoca. E così si trova la giusta posizione, si chiudono gli occhi e si ascolta il vento del nord. Inizialmente la nostra natura ci induce alla diffidenza ed, immobili, possiamo solo accorgerci del vento su di noi, e provare a respirarlo. Scivolano così via echi di Änglagard ed Anekdoten, ma è solo una folata, impossibile da afferrare; ed è inutile voltarsi indietro, perché quel vento è già passato e nuove raffiche con un penetrante odore di mellotron ci suggeriscono Barclay James Harvest ed alcuni dei momenti più cupi di King Kimson; ed ancora un'interpretazione tipicamente watersiana e passaggi progressive tipicamente made in Italy. Poi pian piano si prende confidenza con il vento, e si prova a lasciarsi trasportare da esso. Ed ecco che danzando, scompaiono le immagini evocate precedentemente ed una brezza animista ci conduce attraverso squarci norvegesi, la bruma, i sentieri, i ruscelli, le foreste. E l'ultima, fondamentale intuizione: è natura ma è allo stesso tempo la descrizione di un paesaggio dello spirito. Non ci può essere una conclusione ad effetto in questa recensione; il vento, eterno, continuerà a soffiare, e “In the Mist of Morning” continuerà a rivelare nuovi affascinanti panorami. (Dalse)