#PER CHI AMA: Garage Rock |
Premessa all'ascolto di questo 'Live in the Eighties': se siete alla ricerca di suoni puliti e cristallini, questo non è il disco adatto a voi. Quello dei Not Moving, band garage rock piacentina in giro negli anni '80, tra le cui fila vi era quel 'Dome La Muerte', che abbiamo recensito qualche mese fa su queste stesse pagine, è un lavoro che comprende una serie di brani live risalenti al periodo 1985-88, e pubblicati nel 2005 dalla Go Down Records (il lavoro all'epoca includeva peraltro un dvd, oggi scaricabile dal sito della label stessa). Oggi, l'etichetta italica ristampa quel lavoro di una band riformatasi un paio d'anni fa con un moniker leggermente modificato in Not Movin LTD. Cosi, per rendere tributo alla band, ecco fare un tuffo nel passato per assaporare quei 13 brani che vedevano peraltro i nostri proporre anche "Break on Through" dei The Doors, l'inedita "Kissin Cousins" di Elvis Presley, "I Just Wanna Make Love to You" di Willie Dixon e "Cocksucker Blues" dei The Rolling Stones, giusto per inquadrare una proposta musicale che ora sarà molto molto più chiara. Ho parlato di garage rock all'inizio ma quanto contenuto qui è solo terremotante puro rock'n roll, registrazione pessima inclusa e stacchi tra un pezzo e l'altro che evidenziano come i brani siano stati estrapolati da più concerti, un peccato veniale quest'ultimo. Per il resto lasciarsi investire dal vibrante punk rock dei Not Movin LTD è l'unica raccomandazione che mi sento di darvi oggi, cosi come farsi ammaliare dalle voci di Rita 'Lilith' Oberti, una che potrebbe aver influenzato l’ugula istrionica di Pina Kollars dei Thee Maldoror Kollective di 'Knownothingism'. I brani sono tutti carichi di adrenalina, ma se dovessi scegliere i miei preferiti, direi la psichedelica "Sweet Beat Angel" e l'altra inedita "No Friend of Mine", un pezzo che potrebbe evocare un che dei Metallica del periodo 'Black Album' (un similare approccio è udibile anche nei primi secondi di "Catman"). Echi doorsiani emergono nella psicotica "I Stopped Yawning", mentre "Goin' Down" sembra essere un inno al punk. Insomma, una bella carrellata di pezzi che ci mostrano un pezzo di storia che per la maggior parte di noi è verosimilmente rimasta oscura. (Francesco Scarci)
La Go
Down Records ristampa una gemma fonografica che aveva già pubblicato nel 2005,
ovvero questo splendido 'Live in the Eighties' dei Not Moving, band che infiammò
tra il 1981 e il 1988 i palcoscenici italiani e non solo con delle esibizioni
dal vivo a dir poco devastanti. Il disco è la conferma della loro forza scenica
che si esprimeva tra garage rock, post punk, punk, psychobilly e psichedelia ottimamente
miscelati tra loro. Una band apprezzata anche da personaggi internazionali del
calibro di Jello Biafra e John Peel, capitanata fin dagli esordi dalla
splendida figura e voce di Lilith (Rita
Oberti) e a ruota dalla chitarra di Dome
la Muerte (Domenico Petrosino), un progetto che sfociò in una serie di concerti
come spalla di veri autentici miti come Johnny Thunders o Joe Strummer e che diede vita ad una serie di album
tra full length ed EP che sono divenuti leggendari nel cicuito underground. Il disco
in questione nel formato del 2005 era accompagnato da un DVD ma nella ristampa
odierna è solo cd e versione digitale (ma comunque si può visionare e scaricare
tramite il sito dell'etichetta), ed è un peccato non poter
riappropriarsi visivamente di quelle
performance diaboliche, riascoltare le cover riadattate di "Break On
Through" dei The Doors o "Cocksucker Blues"
dei Rolling Stones, assieme alle altre di Willie Dixon ed Elvis Presley, con il
selvaggio rintocco delle note suonate come solo i Not Moving sapevano fare in
quel periodo nel bel paese. Quest'album non rende giustizia al suono della
band come qualità sonora, anche se l'audio è più che onorevole, ma la innalza a
repertorio cultural-musicale che ha fatto storia, il fissare un momento nel tempo
che oggi più che mai ha la funzione di portare in alto una band che nel
panorama underground italiano, a cavallo degli anni '80, fece scuola e deve
essere ricordata e riscoperta da tutti gli appassionati di musica alternativa
del bel paese. La band portava il nome di un brano dei DNA di Arto Lindsay,
rincorreva le forme artistiche di The Cramps e l'avanguardia di Lydia Lunch,
una meteora sonora nata dal nulla nella sconosciuta provincia piacentina che
scrisse delle pagine di rock sotterraneo a dir poco esaltanti. (Bob Stoner)
(GoDown Records - 2005/2021)
Voto: 75
https://godownrecords.bandcamp.com/album/live-in-the-eighties-reissue
Voto: 75
https://godownrecords.bandcamp.com/album/live-in-the-eighties-reissue