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lunedì 31 agosto 2015

Stin Scatzor - Industrogression

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Industrial, Ministry, Killing Joke
Grazie all'etichetta polacca Black Flames Records ha visto la luce l'album degli Stin Scatzor, terzo ed ultimo capitolo di una trilogia sulla musica industriale, cui il gruppo belga diede inizio nel 1998 con l'uscita del minicd 'Industronic'. Per chi non avesse grande familiarità con la musica degli Stin Scatzor, vi basti sapere che la mente del progetto, Stefan Bens, vanta una carriera musicale ultra decennale, sviluppatasi attraverso la gavetta dei demotape e legata da un rapporto di stretta amicizia con Johan Van Roy dei Suicide Commando (con il quale Stefan fondò anche il progetto Lescure 13 agli inizi degli anni '90). Ispirato dal suono di band come Front 242 e Klinik, il musicista belga giunge solo nel 2000 alla pubblicazione del primo full-length 'Industrology', un album che mediante l'appoggio della Out of Line riesce subito ad attirare l'attenzione sul progetto Stin Scatzor, descritto dai fan e dalla stampa come uno degli act più aggressivi all'interno del panorama industrial/EBM. Dopo l'approdo alla Black Flames Records, Stefan uscì nuovamente allo scoperto con il terzo lavoro 'Industrogression', album segnato dall'ingresso in formazione del chitarrista Kris Peeters. Le chitarre assumono dunque un ruolo basilare nell'economia dei nuovi pezzi, arricchendo notevolmente l'originaria ossatura elettronica e spostando l'anima compositiva del gruppo sul terreno del "crossover". Per quanto quest'ultimo termine possa apparire desueto, è indubbio che nomi come Ministry, Nine Inch Nails e Killing Joke abbiano rappresentato dei reali punti di riferimento nella coesione dei brani ivi contenuti, i quali si mantengono in bilico tra le incursioni di synth acidi e il robusto sostegno di granitici riff di chitarra. A completare questa proposta musicale dall'identità ibrida, giunge infine la voce abrasiva di Stefan, che nei testi canta rabbiosamente di industrie chimiche, guerre nucleari e di un'umanità al suo capolinea. Tra i brani più indovinati posso certamente segnalare "It Doesn't Matter", il remake di "Vernix Caseosa" e "Morphine", ma non tutto il cd si mantiene sullo stesso livello, evidenziando alcune cadute di tono in episodi dal taglio un po' grossolano come "(I Know) You Dislike Me" e "Sweet Hell". In conclusione un buon lavoro cui vale la pena dare una chance ma, si presti attenzione, nulla di fondamentale. (Roberto Alba)

(Black Flames Records - 2003)
Voto: 65