#PER CHI AMA: Indie Rock |
Inizialmente, forse erroneamente, l'ombrosa propaggine wave che emana il singolo "Whom" si rifrange nelle architetture complesse di 'Nostrils', le narici che annusano il mondo, la canzone forse più volitivamente empatizzante del disco. O nei toni più inneggianti esplorati a suo tempo da gente come U2 e Talking Heads, espressi qui nell'introduttiva "Dreaming State of Jackson". Avete presente gli Okkervil River? Nel prosieguo prende il sopravvento una certa insistenza bluegrass, ma solo nei toni, quella dei primi (e anche unici) Mumford and Sons (e penso a "Mr. Hubert Cumberdale" o a "Growing Green Time"), e una (in)temperanza acoustic-progressive marcatamente ("Portrait of the Artist as a Young Dog") o ancora più marcatamente Decemberists ("Nasty Tasty Blow"). Ve lo ricordate quell'imprescindibile monumento sonoro intitolato "The Island"? Sta su 'The Crane Wife' dei suddetti, era l'anno domini 2006. Ah, il 2006, il 2006. Arcade Fire, Band of Horses, The Crane Wife... Che anno il 2006! (Alberto Calorosi)
(La Rivolta Records - 2017)
Voto: 63