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martedì 4 aprile 2017

It's Everyone Else – Heaven is an Empty Room

#PER CHI AMA: Industrial/Digital Hardcore/Electro Noise
A fine novembre del 2016, la Noise Appeal Records ha fatto uscire l'album di debutto del duo sloveno degli It's Everyone Else. Un lavoro ritmicamente intenso, carico di violenza selvaggia e distruttiva, liberatoria, debitore e seguace delle traiettorie sonore già tracciate dai vari Prodigy, Skinny Puppy e Atari Teenage Riot, un frammento di potente saggio di musica dal gusto inequivocabilmente industrial, elettronico quanto basta per accostarlo al digital hardcore ma con sconfinamenti nell'alternative punk, complice certe geniali trovate che hanno reso famose band del calibro dei Chumbawamba, con vocals maschili e femminili che si alternano nell'imitare lo stile di Pixies e Rage Against the Machine oltre ai già citati precedenti gruppi. L'industrial non se la passa molto bene ultimamente e considerate le poche idee innovative, riusciamo ad individuare un'alta dose di creatività nel duo di Ljubljana, l'originalità non è proprio di casa ma le lezioni lasciate dai maestri del genere hanno dato buoni frutti in questo box di circa mezz'ora, dove il calderone di suoni rievoca spettri e vette musicali di tutto rispetto. Il disco vola velocissimo con i suoi dieci brani intrisi nel silicone e rivestiti di lattice; il tocco perverso, estremo e ribelle si nota fin dalla prima nota e genera nell'ascoltatore una buona sensazione di familiarità col genere ed allo stesso tempo di curiosità che lo porta a seguire uno dopo l'altro lo sviluppo delle canzoni. La voce di Pika Golob dona un tocco di glamour trasversale ed oscuro con il suo canto sofferente e di scuola alternative punk alla Kim Gordon mentre Lucijan Prelog spinge sull'acceleratore, focalizzandosi sulla falsariga del punk più indie, combattivo ed estremo che ricorda i gruppi già citati di Zack de la Rocha e Alec Empire. La presenza costante di atmosfere sinistre e oppressive, la prevalenza scenica del noise e la variabile EBM, rendono ancora più accattivante la figura del duo di Ljubljana, ed è per questo motivo che brani come "The Truth About Mirrors" e "Sleep is So Cruel" diventano canzoni memorabili che alimentati da brani lampo come la rumorosissima "Nineteenninetyfive" o l'allucinata e isolazionista "Lone", completano un ottimo manifesto di elettronica d'assalto futurista che anche dopo infiniti ascolti riserva ancora delle nuove sorprese sonore. La scelta dei suoni, la produzione più che buona e una copertina che ingloba il sinistro, nero disagio che avevamo già apprezzato in 'Adore' degli Smashing Pumpkins ampliano a dismisura la potenza di fuoco di questa coppia di killer armati di sintetizzatori, coinvolgendo e trascinando chi ascolta con la stessa energia di una band hardcore. Saranno difficili da accettare per la massa, magari anche un po' derivativi, ma questo album è un vero carico di materiale infiammabile, dinamite pronta ad esplodere nelle vostre orecchie! Sottovalutarli sarebbe un grave errore, disco consigliato, da ascoltare ad alto volume, altissimo volume! (Bob Stoner)