#PER CHI AMA: Hard Rock |
Se il riffone dell'introduttiva "You Got It Going On" vi susciterà l'inestimabile sensazione tipo come di scendere dalla moto e assistere a una gara di schiaffoni tra godsofmetallari e pausiniani all'autogrill di Somaglia, ecco, di sicuro vi sbagliate se solo pensate che il diciottesimo album dei piucchesenescenti Trucchetti Da Quattro Soldi vi lascerà lì così, a guardarvi i Dr. Maertens. Nel prosieguo, né il punkabilly "Radio Lover", né la stooges-punkeggiante "Nowhere", tantomeno la sleaze-like "Brand New Name On an Old Tatoo" si permetteranno di allentare la catena di trasmissione delle vostre rissose emozioni. E non saranno i mid-tempo astutamente escogitati qua e là e neppure le tentazioni folk-autoriali collocate nella seconda parte dell'album (pensate alla tom-spettynata "She's Alright" dondolante su accordi squisitamente southern, oppure ai beatles/ismi collocati nel finale di "The Rest of My Life" o nell'intera, conclusiva, "If You Still Want My Love" o ancora nella beatlesianissima "Blackberry Way", cover dell'unico hit degno di queste tre lettere dei già-beatlesianissimi-per-i-cazzi-loro "Move" nell'anno del signore millenovecento68) a farvi sfilare i tirapugni. Ascoltate questo album sorprendentemente ben scritto esclusivamente attraverso diffusori di bassa qualità, tipo quel maledetto walkman taroccato che pagaste comunque un patrimonio e che consumava due pile grosse come polpacci di cicciobello per un solo ascolto della vostra cassetta da novanta preferita, che aveva su ovviamente 'Heaven Tonight' e 'Dream Police'. Il problema, lo so, è infilare la cuffia sotto il casco. (Alberto Calorosi)
(Big Machine Records - 2017)
Voto: 75
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