#PER CHI AMA: Punk Rock |
Padova è un'altra provincia ad alta concentrazione di band, questo a conferma che la musica è in ottima salute. Il quartetto dei The Wankerss, composto da Micke Lafayette (voce e chitarra), GG Rock (chitarra), Syracuse Hewitt (basso) e MC Memphis (batteria), ci riprova dopo il primo album 'Tales for a Sweet Demise' lanciato ormai cinque anni fa. Per loro infatti 'Blackborn' rappresenta la rinascita, un nuovo inizio che a leggere la presentazione dell'album sembra un percorso obbligato che la band ha dovuto prendere come unica alternativa per dare un senso alla strada fin'ora percorsa. Lasciamoci alle spalle questo oscuro manifesto ed addentriamoci nella musica dei nostri, un punk rock (o meglio death punk come loro stessi dicono) rude e veloce come vuole la vecchia scuola, ma impreziosito da cambi puntigliosi, potenza quanto basta e sonorità moderne. "And the Legion Goes..." è la opening track, una tirata di ben quattro minuti e mezzo, considerando che il genere predilige brevi excursus, dove salta all'orecchio la potenza del vocalist e della sezione ritmica. Non aspettatevi quindi il classico punk furioso degli anni che furono, con la batteria sempre dritta e quattro accordi ripetuti all'infinito, la band qui arricchisce il brano con assoli in stile Slash, sovraincisioni e cori, per cui alla fine 'Blackborn' si caratterizza per una ridotta velocità di esecuzione che permette di ricamare varie linee melodiche e arrangiamenti rock. C'è spazio perfino per le tastiere che aiutano nei cambi di direzione della traccia con un tappeto di string/pad. Un bel brano, carico ed eseguito con perizia ed esperienza. L'accelerazione finale chiude poi in bellezza; magari non rischiamo di strapparci i capelli per l'originalità, ma la band fa comunque il proprio dovere. Qualcosa cambia in "27 Miles Behind Enemy Lines", ove il sound è ancora più oscuro, la voce esplode e i riff di chitarra danno una sferzata di aria fresca, infrangendo la barriera del punk. Dopo queste tracce mi domando perchè definirsi con questo genere visto che si le song viaggiano a tavoletta, ma il punk ha ben altri canoni e nel caso dei The Wankerss mi sembra alquanto riduttivo. "Geminaìs Drowning" è il pezzo che mi ha catturato maggiormente: in solo settantadue secondi, la band patavina tira fuori un intermezzo oscuro, tra il doom e lo sludge che viene spezzato da una linea melodica di tastiere oniriche. Una divagazione che spero non sia solo il frutto di una jam in studio, ma che nasconda un seme veramente oscuro pronto a germogliare se ben curato. L'ultimo pezzo del quartetto è un mix che sfrutta anche passaggi hardcore, metal e quant'altro, per trasmettere il subbuglio emotivo dei suoi componenti, che sgomitano e si agitano sentendosi a proprio agio nei quattordici brani incisi discretamente per la Jetglow Records. Buona la prova dell'ensemble veneto che in alcuni tratti si trova legata a doppia corda ad alcuni canoni inflazionati, ma che sente il bisogno di una conferma dal pubblico per poter osare di più. Personalmente avete la mia benedizione, avete le palle, quindi osate e sarete ricompensati. (Michele Montanari)
(Jetglow Recordings - 2015)
Voto: 70
https://www.facebook.com/THE-WANKERSS
Voto: 70
https://www.facebook.com/THE-WANKERSS