#PER CHI AMA: Post Punk/New Wave |
Purtroppo devo ammettere che il nuovo album degli svizzeri Haneke Twins
ha una marcia in meno rispetto all'album di debutto. Non che questo
'Astronaut' sia brutto, ma presenta delle soluzioni chitarristiche che
mi lasciano perplesso. Capisco la volontà di evolvere ma quando si ha
nel background della band un trademark di fabbrica così marcato, quello
del post punk, difficilmente si riesce ad uscirne senza danni e il loro
sforzo di rendere più accessibile la musica, spostandosi verso un post
punk più moderno e commerciale, di stampo Interpol, lascia alla fine un
po' di amaro in bocca. La bella voce tenebrosa, con familiarità spinte
verso il Peter Murphy più nero, risulta essere poco supportata da un
chitarrismo troppo melodico e poco pungente. Togliere poi la classica
fredda distorsione alla Joy Division alle chitarre, ha ridimensionato la
forza emotiva dei brani che altrimenti sarebbero stati esaltanti,
poiché costruiti ad arte, con sapienza oscura e molta cura. L'album è
interessante, le canzoni viaggiano veloci, la sezione ritmica è pulsante
ma manca quel mordente nelle chitarre, quel lato perverso e dark che
nel debutto era stato un punto di forza, dando quella ruvidezza giusta e
quel tocco sofferto in più alla musica. "Stuck in a Loop" ne è un
esempio emblematico. Ritmica incalzante alla Bauhaus con sopra una
deludente chitarra morbida che schiaccia tutte le aspettative, non nella
tecnica, non nell'esecuzione ma nell'aggressività, in quel lato nervoso
e perverso che assale l'ascoltatore nei mitologici brani del
leggendario culto del post punk anni '80. La band, che nell'album
precedente in un solo minuto e 47 aveva coverizzato in maniera gotica e
spettacolare niente poco di meno che "The End" dei The Doors, ha tutto
quello che occorre in questi termini, l'attitudine e lo stile per
reinterpretarne le gesta migliori e più ardite, ma in più di un caso
abbassa la guardia verso un suono troppo morbido, lasciando per strada e
in solitudine, una magistrale interpretazione vocale. In questi veloci
brani che compongono la ventina di minuti di questo nuovo lavoro,
possiamo provare proprio questo sapore amaro di incompiuto gioiellino
new wave che poteva essere per i nostalgici del genere un toccasana. La
band sa il fatto suo in questo ambito musicale e speriamo in un ritorno
totale alle sonorità più abrasive in un prossimo futuro. Rimarcando il
fatto che 'Astronaut' sia comunque un buon album e che solo i cultori
incalliti del post punk della vecchia guardia possano sentirsi un po'
traditi, dico anche che gli Interpol non si possono accostare a band
come Bauhaus o Joy Division per semplice differenza di spessore
artistico ed emotivo. Gli Haneke Twins rimangono intanto una band dal
grosso potenziale artistico, da non perdere comunque di vista. (Bob
Stoner)
(Self - 2020)
Voto: 70
https://haneketwins.bandcamp.com/album/astronaut
Voto: 70
https://haneketwins.bandcamp.com/album/astronaut