BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Death/Thrash, As I Lay Dying |
Non ho mai capito la politica della Metal Blade, capace di mettere sotto contratto valide band, ma anche di prendere degli abbagli clamorosi e offrire la possibilità di sfornare album a gruppi mediocri, inflazionando da sempre un mercato musicale sempre più saturo. Polemiche a parte, veniamo ai nostri: i Winter Solstice sono un five piece americano formatosi nel 2000, influenzato da thrash e hardcore che, dopo la solita gavetta, ha dato alle stampe nel 2004 un EP intitolato 'The Pulse is Overrated', prima del gran salto appunto e l’approdo alla Metal Blade con l’uscita di questo 'The Fall of Rome', inteso come una grande metafora storica ad indicare il declino della società, cosi come lo fu per i nostri antenati romani. Potrei iniziare un lungo discorso a riguardo, ma è meglio passare alla musica e qui la nota dolente: l’ostinazione da parte delle case discografiche nello sfruttare un genere che ormai non ha più niente da dire, il death/thrash. Il quintetto americano, infatti, pesca un po’ alla cieca all’interno del calderone death metal mondiale: echi di Meshuggah, Carnal Forge, As I Lay Dying, The Haunted e via dicendo, sono udibili all’interno di questo lavoro. Lavoro che si trascina stancamente per la durata di 40 minuti, attraverso dieci pezzi tutti simili tra loro: le classiche ritmiche serrate, stop’n go, cambi di tempo, voci roche al limite della logorrea, qualche vocals pulita qua e là, insomma troppo poco per giudicare positivamente un prodotto noioso come questo. L’unico sussulto, che mi ha fatto ben sperare, è in occasione della quinta traccia, dove una chitarra acustica introduce le note della title track, ma ahimè si è trattato solamente di un episodio isolato. Special guest Tim Lambesis, vocalist proprio degli As I Lay Dying, che compare nella nona “To the Nines”. Per il resto, ahimè bocciati. (Francesco Scarci)
(Metal Blade Records - 2005)
Voto: 50
https://myspace.com/wintersolstice
Voto: 50
https://myspace.com/wintersolstice