Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Toughness. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Toughness. Mostra tutti i post

lunedì 20 ottobre 2025

Toughness - Prophecy

#PER CHI AMA: Brutal Techno Death
'Prophecy' è stato il demo con cui i polacchi Toughness hanno fatto il loro debutto sulla scena nel 2022. La band, che avevamo incontrato qui nel Pozzo in occasione del loro album 'The Prophetic Dawn', e che quest'anno ha visto peraltro l'uscita del secondo cd, 'Black Respite of Oblivion', ha avuto la fortuna di veder anche il demo riproposto dalla loro etichetta, con una nuova veste grafica e una bonus track. Al pari del loro debut album, che io stesso avevo recensito, devo ammettere che anche il qui presente lavoro non brilla certo in fatto di produzione, causa un suono sporco, scarno e che di fatto non mi fa apprezzare la performance dei singoli strumenti. La proposta musicale è poi inevitabilmente legata a quel brutal death, mai troppo violento in realtà, di cui vi avevo parlato in passato, con spruzzate di techno death a sottolineare la comunque notevole perizia strumentale del quartetto di Lublino. Tuttavia, devo dire che il primo pezzo, "Carnal Ecstasy", non l'ho trovato cosi interessante, forse troppo ripetitivo nei suoi giri di chitarra, cosa che non ho riscontrato invece nella successiva e più delirante, "Cleavered". Vi basti ascoltare infatti i suoi giri di basso e di chitarra per rimanere paralizzati, per non parlare poi della sassaiola affidata a un drumming a dir poco schizoide. La voce, manco dirlo, un growl strozzato in gola. Pezzo interessante, diretto e mordace che in meno di tre minuti chiude positivamente la pratica. Ben più complessa e strutturata invece la successiva "The Oracle of Disentanglement", song inizialmente soffocante nel suo apparato ritmico e vocale, meno ariosa e jazzy però, rispetto alla seconda traccia. Una song alla fine monolitica ma comunque ubriacante. Per quanto riguarda la bonus track, "Defying of the Messiah", questa mostra un incedere iniziale più doomish oriented, per poi liberarsi nuovamente in giri un po' troppo ridondanti di chitarra. Un plauso tuttavia va all'inumano batterista che siede nelle retrovie e che detta i tempi pazzeschi di un disco piuttosto violento. (Francesco Scarci)

(Godz Ov War Productions - 2022/2025)
Voto: 65

lunedì 30 gennaio 2023

Toughness - The Prophetic Dawn

#PER CHI AMA: Brutal Techno Death
Auspico che un album con una copertina del genere non possa avere un contenuto altrettanto orrendo. Si tratta del debut dei polacchi Toughness, intitolato 'The Prophetic Dawn', lavoro che anche a livello di produzione non brilla certo in eleganza. Arriviamo infine ai contenuti: affibbierei alla band l'etichetta di brutal death, questo almeno quello che si intuisce dalle devastanti note iniziali di "Misanthropy Within Transcendence", che aprono il disco. Tuttavia, nel corso dell'ascolto emergono partiture tipicamente techno death con largo spazio affidato al basso di Ziemowit Chalciński e ghirigori chitarristici che strizzano l'occhiolino ai mostri del genere. Con la successiva "Forsaken Entity" emerge forte più che mai l'influenza dei Morbid Angel, laddove la ritmica emula palesemente quella della band statunitense, anche in termini di sound cadenzato e saliscendi di chitarra. Poi una pausa e arrivano le frustate in pieno volto con il growling da orco cattivo di Bartek Domański a narrare, a quanto pare, di mitologia e altri mondi lontani. Quello che non fa scadere la proposta dei quattro musicisti di Lublin è una preparazione tecnica spaventosa, la scelta di un certo rifferama da paura e lo sciorinare di alcuni assoli che lasciano quasi a bocca aperta. Stiamo parlando di un disco comunque che non scopre certo l'acqua calda e che incorpora nel suo incedere il bagaglio sonoro di altre realtà purulenti della scena estrema, in primis i Demilich. Si prosegue con il sound tritaossa di "In Perversity Premonition", dove imperversa un intricato riffing ma soprattutto uno sbalorditivo lavoro alle pelli. Quello che non mi fa impazzire di questa band è il loro lato più violento, tra blast beat e sfuriate metalliche, mentre li trovo ben più brillanti nel comparto melodico, laddove si cimentano anche in rallentamenti al limite del doom come nella stessa song, dove compare anche il suono di una campana a suonare a morto, mentre i nostri si dilettano in contorsionismi ritmici angoscianti. La title track prosegue sulla stessa falsariga, immortalando ancora giochi di chitarra prima di dar sfogo ad una trama ritmica impetuosa, tipica del thrash metal, rozzo e compatto. L'album continua a prenderci a schiaffi con le stesse modalità anche nei successivi pezzi, ove sottolinerei un brano su tutti gli altri, "The Infernal Travelings" con quel suo incipit più controllato che troverà sfogo in divagazioni più progressive, quasi jazzy. Rimane il suono "cingolatoso" della chitarra e quella ricerca di ambientazioni più ipnotiche in una parte atmosferica davvero eccellente (che si riproporrà anche nel finale etereo di "Depths of Nothingness". Per il resto, vi suggerisco semplicemente di porgere l'altra guancia. (Francesco Scarci)
 
(Godz ov War Productions - 2022)
Voto: 74