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lunedì 17 settembre 2018

Tommy and the Commies – Here Come

#PER CHI AMA: Garage Punk Rock
Questo disco riafferma che il buon vecchio punk rock non morirà mai e continuerà a dare ottime emozioni e scossoni ritmici al fulmicotone. Tommy and the Commies, un power trio, un nome provocatorio, un canonico e vintage modo di intendere il punk, una carica esplosiva per una manciata di brani irresistibili che vi faranno ringiovanire nei soli sedici minuti di durata dell'album. I brani sembrano usciti dal cassetto di punk band leggendarie come i The Undertones, con accorati cori pop stradaioli ed un vocalist dal canto rubato al mito di Howard Devoto e i suoi indimenticabili The Buzzcocks; aggiungete poi l'assalto sonico di Johnny Thunder ed i suoi Heartbreakers ed il disco perfetto è servito. Un brano migliore dell'altro, dall'iniziale "Devices" ai successivi "Permanent Fixture", "Suckin' In Your 20's" e alla magnifica "So Happy" (dal finale peraltro splendido), confermano come il primo lavoro di questo trio proveniente dall'Ontario, s'inserisca a meraviglia nel cast di chicche punk, psych e garage, dell'instancabile etichetta canadese, Slovenly Recordings, che sicuramente è tra le punte di riferimento nel settore underground ed alternativo per i generi in questione. Il tempo non sembra essere passato ed il punk, musicalmente parlando, per questa band, che suona davvero bene, non si è mai evoluto, anzi si è fermato al 1977 con quella grande passione ed accanimento, una fede che ha fatto rimanere i tre musicisti canadesi ancora dei teenager duri e puri come si faceva qualche decennio fa, con un'attitudine che esalta l'egregia qualità di questa release fulminante. Niente di nuovo, anzi, lacero e vecchio ma elettrizzante, accattivante, indomabile punk rock old school. Produzione ottima per un disco breve, d'assalto, otto canzoni che in un'altra epoca sarebbero state delle hit da alta classifica. Ascolto obbligato. (Bob Stoner)