#PER CHI AMA: Swedish Death, In Flames, Soilwork, Slipknot |
Freschissimo di stampa, arriva sul mio “tavolo anatomico” questo dischetto, pronto ad essere sezionato e analizzato in tutte le sue parti. Subito un elogio alla casa discografica che accompagna il supporto da un bel libretto di presentazione con tanto di lettera personalizzata; anche per quello che riguarda l'artwork, ci si imbatte in un curatissimo digipack di alto blasone. Quante volte, però, la qualità del contenitore non rispecchia quella del contenuto? Molte, forse troppe...ma vi anticipo subito che, fortunatamente, questo non è uno di quei casi. Il sestetto della vicina Confederazione Elvetica è al suo debutto su CD, da segnalare nel 2012 l'uscita online del singolo “Knockout”, pezzo comunque contenuto in questa release; usciti indenni da qualche cambio di line-up, il gruppo entra in studio, sempre nel 2012, per registrare questo disco. La gestazione è stata piuttosto lunga, considerando che le tracce sono 9, non contando il minuto “d'atmosfera” della intro. Ultramoderni, perfettamente calati nei panni dettati dagli ultimi trend in campo metal, i Fate Control sanno il fatto loro e si muovono sinuosi tra riferimenti agli ultimi In Flames, agli inarrivabili Meshuggah e agli ormai famosi Soilwork; dopo qualche recensione, forse avrete imparato a conoscermi, non è certo il genere che preferisco, ma la qualità va riconosciuta sempre e premiata. Il disco scorre impetuoso, solido, praticamente perfetto sotto il punto di vista formale; i suoni sono spettacolari (da grande band, merito di Daniel Bergstrand, produttore delle band sopraccitate), gli strumenti sono padroneggiati con mestiere, l'uso delle vocals miscela parti in scream e growl alle più confortanti clean, che occupano il ruolo di protagoniste considerando la totalità delle linee vocali. Nulla da dire, in negativo, ci mancherebbe. Nulla da dire, purtroppo però, di estremamente positivo. La famosa “Terra di mezzo” sembra aver attirato questa release, nel senso che questo 'Random Survival' non si muove dal guano che lo intrappola; lo spunto per spiccare un grande salto in alcuni momenti c'è eccome, ma questo grande salto non avviene durante lo scorrere dei minuti. Ricordiamoci che stiamo parlando di un debutto e quindi, forse anche troppo prematuramente mi aspettavo quel qualcosa in più; il disco ad un ascolto superficiale, sembra essere migliore di quando, invece, ci si concentra e si vuole andare a fondo. La struttura di tutte le tracce è sempre la stessa: belle intro, strofe incazzate e serratissime, ritornelli di ampio respiro e molto orecchiabili rigorosamente in clean vocals; una formula collaudata ok, ma che tende ad appiattire il tutto. Comunque, nel complesso la qualità si sente, va solo migliorato il songwriting di quel tanto che basta a far venire fuori tutta la personalità del gruppo; sono certo che con qualche “chilometro” in più, anche questo aspetto verrà sistemato. La testa ve la farà muovere comunque parecchio questo CD e preparatevi per le top del lotto: senza dubbio “E.K.I.A”, dove qualcosa mi ha ricordato i Lacuna Coil, la più classica “Fukushima” , la già citata “Knockout” e la migliore di tutte (ovviamente per chi scrive), quella “You Shall Fall” che da sola alza di un punto la valutazione complessiva del disco (complice la presenza di Bjorn "Speed" Strid). Il mosaico Fate Control richiede ancora qualche tessera da smussare e sistemare al meglio, ma nell'insieme i ragazzi svizzeri hanno fatto un buon lavoro; la strada è ancora lunga e tortuosa, ma con questa tabella di marcia i nostri arriveranno senza troppi patemi abbastanza lontano per guardarsi alle spalle, ed accorgersi della tanta e bella strada percorsa. Curiosissimo, li aspetto alla prossima prova che dovrà confermare quanto di buono c'è su 'Random Survival' e, se possibile, migliorarlo. (Claudio Catena)
(Self - 2014)
Voto: 70