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giovedì 14 marzo 2019

Vorga - Radiant Gloom

#PER CHI AMA: Cosmic Black
Non ho idea del come e del perchè mi sia ritrovato nella posta l'EP di questa band di stanza tedesca (nelle sue fila sono inclusi infatti anche membri bulgari e inglesi) a nome Vorga. Non li ho mai sentiti nominare eppure l'ensemble di Karlsruhe sembra avere qualcosa nei propri tratti somatici che mi ricorda qualcuno, la classica persona che incontri per strada ma di cui non ricordi il nome eppure quella faccia la conosci eccome. La band sembra essersi formata davvero da pochissimo ed è già pronta per esordire con questo 'Radiant Gloom', un EP della durata di 22 minuti, all'insegna di un black metal dai tratti nordici, melodico e tagliente. Lo dimostra "The Black Age", song posta in apertura che risuona minacciosa nel suo incedere oscuro, nella sua veste che richiama inequivocabilmente i paladini del black svedese. Niente di particolarmente innovativo, le solite sfuriate al limite tra black e death, lo screaming caustico di Petar Yordanov, qualche rallentamento atmosferico e poc'altro. Troppo poco per differenziare la proposta di questa band internazionale dalle mille altre che escono ogni santo giorno. "Argil" aggiunge poco di sostanzioso a quanto ascoltato sin qui, se non che sia più orientata al mid-tempo e contenga una buona dose di melodia, soprattutto nella sua epica cavalcata finale. "Divine" ci riprova, correndo veloce sui binari, nelle sue chitarre ci sento addirittura un retaggio punk che ben presto si tramuta in piacevoli melodie che evocano addirittura un che dei Catamenia; la produzione è piena, pomposa e ne esalta i suoni che divengono lentamente più ariosi e dilatati, pur nella loro componente estrema. Si arriva all'apice finale con "Hunger", un brano in cui il quartetto sembra aver già imparato la lezione dai propri errori, che appare per la prima volta realmente matura nella gestione di violenza e melodia. Una band oscura, evocativa, dalle grandi potenzialità di crescita, che andrà sicuramente seguita con una sola unica raccomandazione: inserire qualcosa di più personale nel proprio sound per essere realmente riconoscibili all'interno di una scena che più satura non si può. (Francesco Scarci)