#PER CHI AMA: Math/Elettronica/Post Rock, Mr. Bungle |
Signore e signori, allacciate le cinture perché la corsa sull'otto-volante sta per cominciare. Si ringraziano i Quadrupède per aver gentilmente offerto la colonna sonora del vostro giro in giostra. E dopo l'intro "Beam Pool Mom", ecco partire a razzo la musica dei francesi di Le Mans. Cosi come per l'omonima gara, il duo formato da Lemien Dacoq e Smaseph Jolley, accende i motori e via si parte per una corsa all'insegna dei suoni più impensabili. A cavallo tra il nintendocore, il math, l'elettronica e ovviamente il rock, "Mambo Pomelo" è un brano totalmente folle, una girandola di polimorfe emozioni che non vi darà tregua per un solo istante facendovi sentire in una centrifuga insieme a carote, mele, banane e altre splendidi frutti colorati, e allo stesso tempo anche nel cockpit di una macchina da corsa a sfrecciare ai 300 km/h. Le influenze dei Quadrupède spaziano dalle varianti della musica rock, alla chiptune, per finire ovviamente alla musica per videogiochi. Ebbro da tali sonorità, il cui unico imperativo è stupire l'ascoltatore grazie a decine di trovate bizzarre, cambi di tempo assurdi e mille altri suoni che varrebbero da soli l'acquisto di 'Togoban', mi lascio condurre nel Paese delle Meraviglie dai suoni sintetici della psicotica "Rhododendron". Qui vengo investito da una frammentata tempesta magnetica che destruttura ogni mio singolo neurone cerebrale con suoni cinematici che si muovono tra reminiscenze in stile Marilyn Manson collisi con il post rock, l'elettronica e sonorità orientali. Confusi? Ascoltate e capirete. Se anche voi nel corso dei sei minuti di questo brano vi sembrerà di aver ascoltato 10 differenti canzoni di 10 differenti artisti, afferenti a 10 differenti generi, non vi preoccupate, siete normali. Un breve affondo noise e ci troviamo catapultati in "ÅSTRØ" e nei suoi delicati suoni, in cui pian piano va palesandosi un nuovo delirio musicale che per certi versi - ma si tratta solo di pochi secondi - può avvicinarsi ad "Again" degli Archive. Non pensate infatti che i due transalpini si accontentino di produrre una song normale; la pazzia è dietro l'angolo e pronta a sfociare in un qualsiasi momento. La band arriva infatti a proporre un avant-rock strumentale, veloce e incalzante, di chiara concezione elettronica, sulla scia dei nostrani Eterea Post Bong Band. La malinconica "Adulthood" chiude questo poliedrico 'Togoban', un disco di 26 minuti che vi lascerà semplicemente a bocca aperta. Incredibili. (Francesco Scarci)
(Black Basset Records - 2014)
Voto: 90