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Visualizzazione post con etichetta PsycheDOOMelic Records. Mostra tutti i post
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domenica 6 ottobre 2019

Wall Of Sleep - Slow But Not Dead

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Doom, Black Sabbath, Pentagram
Anche l’Ungheria ha i suoi “Black Sabbath”, capitanati dall’Ozzy Osbourne locale, Gabor Holdampf, responsabile delle vocals di questo disco uscito ormai nel 2004. Sto parlando dei Wall Of Sleep, compagine formatasi nel dicembre 2001 dalle ceneri dei Mood, la prima vera doom metal band ungherese, autrice di ben quattro album a cavallo degli anni ‘90. Nonostante sia stato registrato nel 2003 e di certo non sia stato agevolato da una buona distribuzione internazionale, fatta da piccole etichette indipendenti, 'Slow But Not Dead' rappresenta il primo full length di sei (l'ultimo uscito nel 2018) realizzato dalla band, dopo l’EP uscito nel 2003, 'Overlook the All' (fuori sempre per la PsycheDOOMelic Records). La musica che i cinque magiari propongono ormai l’avrete già intuita: un doom in pieno stile Black Sabbath con delle vocals degne del miglior Ozzy. Nel corso dei pezzi, vi è un uso piacevole delle chitarre acustiche, delle percussioni, talvolta tribali, e delle tastiere in mezzo a dei mastodontici ed oscuri riff di chitarra. La musica del “Muro del Sonno” paga sicuramente un grosso tributo al complesso di Iommi e soci, che ha scritto la storia di questo genere, ma l’offerta del quintetto ungherese farà la gioia anche di chi adora Pentagram, Trouble, Candlemass o Cathedral. I Wall Of Sleep riprendono il sound tipico del doom cercando di aggiungere elementi heavy, rock e dark per creare deliziose atmosfere in perfetto stile anni ’70. L’album sfoggia poi influenze blues, udibili in un paio d’occasioni, cosi come pure riprende, in taluni frangenti, l’attitudine ruvida di un certo punk rock di fine anni settanta e la coniuga sapientemente con l’hardcore. Pur non essendo un grande amante del genere, ho trovato interessante avvicinarmi ad un gruppo di questo tipo, soprattutto per la loro tendenza a non ripetere pedissequamente gli insegnamenti dei maestri, ma anzi ricercando soluzioni innovative e nuove melodie. (Francesco Scarci)

(PsycheDOOMelic Records - 2004)
Voto: 68

https://www.facebook.com/wallofsleep

lunedì 30 settembre 2019

Dream Death - Back from the Dead

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Doom/Speed
Quando ascolto un cd, la prima cosa che sicuramente mi balza all’orecchio è la qualità del suono: una registrazione perfetta e cristallina darà certamente valore alla musica che vado ad ascoltare; di contro, un’incisione pessima non mi dà modo di apprezzare del tutto il prodotto musicale. Questo preambolo, per dirvi che il cd in questione, 'Back from the Dead', degli statunitensi Dream Death (all'epoca dell'uscita sciolti e poi riformatisi nel 2011), è stato probabilmente registrato con un aratro nel retro bottega di uno dei membri della band, quindi lascio a voi immaginare la qualità del suono. L’album in questione è la release ufficiale (ristampata in vinile nel 2012 grazie alla Svart Records) che riunisce i tre demotapes del combo di Pittsburgh, demotapes risalenti alla seconda metà degli anni ’80, la cui qualità scadente dell’audio non agevola di certo il mio ascolto. Siamo ad ogni modo di fronte ad un lavoro che combina elementi metal, doom e speed, a voci hardcore. Sta di fatto che non ho parole per definire questa fatica; non trovo, infatti, il senso della sua pubblicazione, se non altro perché, alcuni membri della band, hanno poi contribuito a formare i più conosciuti Penance. 80 minuti di martirio per le mie orecchie non giustificano l’ascolto, tanto meno l'acquisto di questo prodotto, a meno che non siate fans sfegatati della band sopraccitata o vi interessi conoscere il doom in una delle sue forme primordiali e più brutali. Su una cosa devo però essere sincero: le tracce di quest’album hanno sicuramente influenzato le generazioni a venire, in ambito death e doom metal, e questo lavoro è probabilmente un riconoscimento al ruolo assunto dai Dream Death nell’aver influito al diffondersi del suono del destino. Qualcuno indica addirittura il presente album, quale sorta di collegamento mancante nell’evoluzione del doom, da quello tradizionale dei Black Sabbath e soci al doom/death metal dei giorni nostri. Il lavoro per quanto mi riguarda è scadente, al di là della sua valenza storica. Anacronistico. (Francesco Scarci)

(PsycheDOOMelic Records - 2005)
Voto: 45

https://www.facebook.com/DreamDeathSludge