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sabato 1 novembre 2014

Nothence - Public Static Void

#PER CHI AMA: Post Grunge/Alternative, Alice in Chains
I Nothence sono un quartetto formatosi a Lugano nel 2009 e 'Public Static Void' rappresenta il loro secondo album. La band elvetica (in realtà di origini italiche) tesse le tele dell'immortale grunge, sviluppandone le trame e rendendolo ancor più introspettivo, oscuro e intriso di dubbi e malesseri esistenziali. Musica e parole per non smettere mai di cercare le risposte che latitano in questo mondo alla deriva. Undici i brani che riempiono quest'album e oltre ad influenze tipo Alice in Chains o Mudhoney, si percepisce subito la personalità della band, che salta all'occhio, come l'utilizzo in alcuni pezzi del piano/tastiere. Probabilmente vi risulta difficile immaginare un accostamento del genere, ma l'idea di accostare uno strumento più borghese ai suoni grezzi del grunge non è un'idea nuova. Dopotutto il violino ha sposato il rock da anni ormai. Ma lasciamo perdere le divagazioni e concentriamoci sulla musica partendo da "Outcast", brano introdotto da un cattivissimo riff di chitarra che aggancia immediatamente batteria e basso per creare il tappeto sonoro principale della traccia. Subito salta all'orecchio l'uso di distorsioni nè moderne nè vintage, personalmente avrei optato per un suono meno anonimo, anche se il genere non richiede particolari ricerche di stile per funzionare. Il cambio di ritmica a metà brano rende dinamico il brano che altrimenti rischierebbe di essere uguale dall'inizio alla fine. "Scraps" è una song più introspettiva e cupa che rappresenta al meglio l'act ticinese e il suo marchio di fabbrica. Quasi sei minuti che ipnotizzano l'ascoltatore e lo accompagnano nel mondo dei Nothence, oscuro e venato di tristezza e rassegnazione che contraddistingue anche gli altri brani. Il pezzo apre con il pianoforte che però viene accantonato quasi subito, un vero peccato perchè avrebbe dato maggiore carattere e profondità se solo gli fosse stato dato maggiore spazio. Inoltre il brano è discretamente lungo e avrebbe avuto bisogno di un break, l'arpeggio di chitarra contribuisce a creare la giusta atmosfera, ma non può sobbarcarsi sulle spalle tutto la traccia. L'album chiude con "Fugue", il brano più riuscito e convincente. La struttura, i suoni e gli arrangiamenti sono stati curati e se fosse stato più veloce, avrebbe sicuramente meritato di aprire questo 'Public Static Void'. In se è una ballata rock, ma ben riuscita, infatti anche il vocalist da il meglio di se stesso, risultando più naturale e vero. Tutto sommato i Nothence sono una buona band che affronta un genere non particolarmente in voga, ma c'è ancora del lavoro da fare e canzoni da scrivere per arrivare più in là. (Michele Montanari)

(Self -2014)
Voto: 70

http://nothence.com/