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venerdì 3 settembre 2021

Miles Oliver – Between the Woods

#PER CHI AMA: Indie Folk Rock
Cantautore e poeta parigino abituato a fare tutto da sé (armato di chitarre acustiche ed elettriche, piano e loop station) e a dividere il palco con nomi del calibro di Shannon Wright, Wovenhand e Be Forest, Miles Oliver è al suo quarto album, al solito registrato in proprio, in perfetta solitudine. Pare che 'Between the Woods' sia nato al ritorno da un tour di settimane negli US e che abbia visto la luce inizialmente come libro, una sorta di diario del tour corredato da fotografie e poesie che hanno poi originato le 12 canzoni racchiuse qui dentro. Fedele al motto che “l’importante è la canzone, e non il modo in cui si presenta”, i 12 brani si susseguono scarni e scarnificati da un lavoro di sottrazione che lascia ben poca carne attaccata ad uno scheletro fatto di chitarre acustiche, talvolta doppiate dall’elettrica raramente accompagnate da un piano elettrico, un basso o una drum machine altrettanto essenziale. Il risultato, lungi dell’essere minimamente originale, è comunque sincero nel mostrare le proprie fragilità attraverso una voce stridula che ricorda vagamente quella del compianto Vic Chesnutt, e interessante nel suo voler offrire un’affresco che, nelle parole dell’autore, rappresenta la sue personale visione della cultura americana. Dalle radici folk blues dell’iniziale "Save Me" (dove la voce non è sorretta da strumenti) alle menti alienate di "Deamontia", fino alla vendetta di una donna oppressa di The Song I hate, unica concessione ad un rock più o meno rumoroso, il lavoro si dipana attraverso bozzetti acustici ("Last Time"), fino all’immancabile dedica a Kurt Cobain di "Myberdeen" e la danza dolente di "This is a Lie", screziata di elettronica povera, che chiude con la giusta dose di malinconia un lavoro di ottimo artigianato. E se è vero che le canzoni non sempre lasciano il segno, Miles sembra sincero nel mostrarci il suo mondo, e l’impressione è che possa dare il meglio sé nella dimensione live. (Mauro Catena)

lunedì 14 gennaio 2019

Miles Oliver – Color Me

#PER CHI AMA: Folk/Alternative/Indie Rock
La nuova fatica del compositore parigino Miles Oliver è da considerarsi la vetta di un iceberg, il punto più alto di una ricerca artistica molto personale e intima. Miles suona chitarra acustica ed elettrica, campiona loop e suona il piano, suona in solitudine, offre sempre performance altamente emotive, niente è lasciato al caso, nulla è banale, solo canzoni che aprono il cuore e dilatano le pupille, c'è sempre un misto di malinconia e speranza nel suo canto, una forma canzone fatta per raggiungere sentimenti nascosti e scavare nei meandri complicati dell'animo umano. Lo stile si alterna tra un osannato e acustico Bonnie Prince Billy di periferia ed una certa vena romantica tra dark rock ed elettrico, estraneante, astratto, acido, immediato e psichedelico post rock stradaiolo, carico di chiaroscuri e luminosità come nella bellissima "Saturdaze", una canzone geniale che fa trattenere il fiato. Il disco è in un continuo contrasto logico tra un brano acustico e distorto, un percorso raccontato a piene mani con una scrittura musicale d'alto livello e di godibile ascolto, una produzione più che ottima dove lo stile del cantautore trova la giusta via di espressione. Oliver non si scosta molto stilisticamente dai suoi lavori precedenti, rivisita e riordina il suo stesso modo di far musica, le sue azioni sonore, i rintocchi ritmici minimali vengono affilati, il tono della voce più maturo e le canzoni mirano dritte al cuore, colpendo e ferendo chi le ascolta. Un cantautorato alternativo che guarda al classico alternative country e al folk come all'indie noise con una profondità piena di pathos e un sound pieno di umanità, credibile, vivo ed interessante, un suono che non annoia mai e che al contrario stupisce e fa tanto riflettere. Spezzo una lancia per i tre brani più importanti, secondo me, di questa bellissima raccolta: la già citata "Saturdaze", "Synth Mary" e "Black Fence" con una coda nel finale che gode di un tocco di genio. 'Color Me' è un album curato nei particolari, alimentato da una vera anima artistica, ispirato e autentico, un'ottima prova, un disco consigliato per anime inquiete e sognanti. (Bob Stoner)

(Atypeek Music - 2018)
Voto: 80

https://milesoliver.bandcamp.com/