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venerdì 22 maggio 2020

Meanwhile Project Ltd - Marseille

#PER CHI AMA: Alternative/Indie Rock
Sono passati alcuni anni dal precedente album del duo tedesco, molti live set ed esperienze umane che hanno portato i Meanwhile Project Ltd ad una maturazione più che compiuta, una sorta di rinascita artistica con numerosi spunti musicali presi in prestito da molteplici fonti sonore, tante idee per composizioni creative e colorate. Tanta è la qualità espressa in questa manciata di canzoni dai mille volti, raccolte assieme da un unico comune denominatore, l'indie rock in tutte le sue forme. A dire il vero, dentro questa scatola musicale ci troviamo di tutto, dall'alt country di "Marseille", che dona il titolo anche all'album, all'indie rock alla Deus del singolo "Selina", sorretto da atmosfere acide e luccicanti, e un sound imprevedibile e suggestivo, ai confini temporali con gli anni '70, capitanato da una malinconica marcetta di memoria doorsiana, e ancora che dire della splendida "Idols Shaking Hands". Lo spettacolo continua con "Insect Boy" che rincorre le romantiche e tempestose teorie canore del miglior Neil Young mixate ad una vena psichedelica astratta in puro stile Mercury Rev (incredibile la somiglianza vocale con Donahue e Young in questo brano). "Lost on Demand" ed "Emigrant" toccano il lato sentimentale ove sale in cattedra una certa ammirazione per il folk, complesso e raffinato, del miglior Nick Drake, con quell'arrangiamento fiabesco che esalta il lavoro in sottofondo fatto dagli ospiti/amici della Subway Jazz Orchestra che da questo punto del disco diventano veramente indispensabili al sound dei nostri. Il sax sospeso di "Tired Boy" e l'ombra del dark jazz di "Golden Sunrise" esaltano il suono e lo espandono in profondità ed espressività portandolo fuori dal tempo, costruendo una forma canzone originalissima e poco accostabile ad altre realtà. "Seventyheight" è un cortocircuito notturno che con le sue arie, ricorda le atmosfere rarefatte, delle composizioni dei Fleet Foxes, mentre la conclusiva "Ghost With a Toy" ci avvia alla fine del viaggio, rimarcando quel tocco di malinconia eterea che avvolge l'intero album. La premiata ditta Marcus Adam & Marcell Birreck ha sfornato un gioiellino tutto da ascoltare, valorizzato da un suono avvolgente, raffinato, un disco ragionato e ispirato, suonato, cantato e composto con grande maestria. Un grande disco di indie rock e finalmente, possiamo dire che il pop è diventato adulto. Ottimo lavoro! (Bob Stoner)