#PER CHI AMA: Psycho Black Avantgarde |
Il mio isolamento tecnologico di questi giorni non mi permette di avere a disposizione tante notizie a proposito delle band che sto recensendo, quindi non posso far altro che limitarmi ad una pura valutazione sotto il mero aspetto tecnico-musicale. Sei i pezzi a disposizione per i newyorkesi Epistasis per presentarsi al mondo (ma soprattutto al sottoscritto). Si parte con “Time's Vomiting Mouth”, una miscela di feroce e schizofrenico black/mathcore che si alterna tra ritmiche ribassate, su cui vomita uno screaming disumano, e alcuni inserti che rallentano l'incedere burrascoso e nevrotico della band. “Finisterre” apre con un lungo e semplice arpeggio che lascia presagire la classica quiete prima della tempesta. Appunto la tempesta. Novanta secondi dopo infatti, ritornano le linee di chitarra sghembe e disarmoniche degli Epistasis e il cantato vetriolico. La musica poi si muove attraverso un'alternanza di luci e ombre, sussulti psicotici e ambientazioni rarefatte di stampo post-rock, in cui mi sembra udire anche il suono di una tromba. L'effetto è intrigante, peccato poi subentri quel fastidioso screaming che rischia di rovinare il risultato finale. Le chitarre di “Witch” ronzano nelle mie cuffie come un fastidioso calabrone, prima di abbandonarsi a un devastante assalto black/grind, che vi saprà sorprendere per un break da lounge bar e ancora per deliranti e taglienti offensive all'arma bianca, in un sound in cui, sebbene la melodia sia totalmente assente, riesce comunque ad avere un effetto magnetico sul sottoscritto. Probabilmente le sperimentazioni avanguardistiche adoperate dai nostri lasciano intravedere spiragli di novità e comunque dimostrano la grande personalità di questi ragazzi, confermata anche dalla successiva “Candelaria”, song ritmata ma che comunque poggia le proprie fondamenta su strutture articolate e imprevedibili, in cui la sorpresa è sempre dietro l'angolo. “Grey Ceiling” è un interludio che ci introduce alla conclusiva “Gown of Yellow Stars”, ultima delirante traccia all'insegna del post-black/free-jazz/math che chiude 'Light Through Dead Glass', disco interessante che palesa qualità e ampi spazi di miglioramento degli Epistasis. Follia allo stato puro! (Francesco Scarci)
(Crucial Blast Records - 2014)
Voto: 70