Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Dyed in Grey. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Dyed in Grey. Mostra tutti i post

martedì 29 ottobre 2013

Dyed in Grey – The Abandoned Part

#PER CHI AMA: Progressive Death, Between the Buried and Me, Periphery, Agraceful
Primo lavoro per i newyorkesi Dyed in Grey sulla scia del melodic death metal dalle forti connotazioni chitarristiche e melodie progressive. L'album è autoprodotto ed è ben suonato, forse troppo patinato e poco incisivo nell'aggressività sonora per essere catalogato come djent, comunque è un disco che gode di una qualità di registrazione molto elevata. Un mixaggio meno dolce e qualche passaggio più rude avrebbe dato più forza all'intero lavoro ma se valutiamo i canoni stilistici del genere rasentiamo la perfezione. Il sound è molto cristallino e caldo adatto alle incursioni jazz fusion che spesso si intersecano con il moderno impasto metal cantato in growl e le aperture melodiche di un cantato pulito e molto accademico per certi versi vicino alle tonalità di M.J. Keenan dei Tool in una veste meno esasperata e più sognante. Mille gli allacciamenti che si potrebbero fare, dai Between the Buried and Me alle melodie accattivanti dei Disturbed, passando per certi aspetti dei Becoming the Archetype e le acrobazie dei Periphery (sentitevi "An Excerpt of Nothing"), con la spinta degli Agraceful e il sapore metallico dei Carcass (leggasi "Sphere of Light"). Un album lungo ed elaborato, di ben nove brani studiati e ragionati fin allo sfinimento, un lavoro certosino di gusto e tecnica raffinata. L'amore per il virtuosismo si sente nella precisa e minuziosa sezione ritmica come nei riff acrobatici di una chitarra dal suono caldissimo di chiara scuola Carcass nella solistica e in alcune schegge impazzite di follia sonora alla Protest the Hero o negli attimi di violenta allucinazione jazz/prog metal di scuola Psyopus. Un lavoro da leccarsi i baffi insomma, da ascoltare e riascoltare per scovare le mille sfaccettature nascoste dietro un'improbabile facciata di semplice e banale melodic death metal. Raccomandato agli amanti del progressive death metal più raffinato e colto. (Bob Stoner)