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domenica 3 luglio 2011

Demonia Mundi - In Hoc Signo Vinces

#PER CHI AMA: Black Symph., Graveworm, Stormlord, Mortuary Drape
Era da un bel po’ che non mi capitava di recensire un album di black sinfonico, pensavo anzi che di band dedite a questo genere non ne esistessero ormai quasi più. Fortunatamente mi ritrovo tra le mani qualcosa di diverso dal solito metalcore che recensisco e cosi posso nuovamente rituffarmi in atmosfere ormai abbandonate da tempo. Cinque brani che ci consegnano una band che di gavetta ne ha fatta gran tanta (il combo reggino esiste infatti dal 1996) e che con questo nuovo Mcd autoprodotto, dimostra una più che discreta maturità stilistica che speriamo possa consentire all’act calabrese di raccogliere quei frutti fin qui mai raccolti e poter finalmente firmare un contratto che consentirebbe alla carriera dei cinque demoni di fare un gran bel passo in avanti. Dopo la consueta diabolica intro si parte con la title track, cavalcata dai forti rimandi alla tradizione scandinava (Dissection e Unanimated in testa). Si prosegue con “Malleus Maleficarum” titolo forse troppo inflazionato nella scena metal, ma che comunque scorre feroce e grondante di sangue con l’uso delle keyboards che ricorda vagamente quello dei Graveworm. Un altro pezzo dal titolo in latino è “Daemonia Bolla Summa”, song dalle tematiche accusatorie contro le ingiustizie della Santa Inquisizione, braccio armato della Chiesa Cattolica nel passato: il brano ci mostra ancora una volta l’abilità della band nel fondere furia ancestrale con la melodia del black sinfonico. È solo però con le ultime due tracce che si tocca l’apice compositivo del disco: un concentrato di black epico e pagano dalle forti tinte melodiche dove trovano posto atmosfere evocativo-esoteriche che da sempre contraddistinguono il black italiano da quello del resto d’Europa. Insomma, se siete amanti della furia mistica alla Necromass, unito all’esoterismo di Mortuary Drape, vi piacciono le sinfonie di Stormlord e Graveworm, e siete nostalgici delle melodie che hanno reso grandi gli Emperor di “In the Nightside of Eclipse”, beh un ascolto ai Demonia Mundi lo darei sul serio, magari potreste scoprire anche voi, che il black sinfonico non è morto… (Francesco Scarci)

(Self)
Voto: 65